“RISCHIAMO LA GUERRA ATOMICA PER L’UCRAINA”: IL MONITO DI CACCIARI
Secondo il filosofo ed ex sindaco Massimo Cacciari, l’evoluzione della guerra in Ucraina non promette nulla di buono anche per gli atteggiamenti tenuti finora dall’Occidente e dalla Nato. Nella lunga intervista a “La Verità”, Cacciari rifiuta l’appellativo di “pacifista” e pure quello di “filo-Putin”, rivendicando la necessità giusta che l’Ucraina possa difendersi dalla truce invasione russa.
Allo stesso tempo però, l’ex Pd valuta molto negativamente le posizioni mantenute da Usa e Nato in queste ultime settimane: «Al di là della ovvia, doverosa denuncia della violazione del diritto internazionale perpetrata dalla Russia nei confronti di uno Stato sovrano, c’erano fin dal principio i margini di trattativa. Una strada che hanno tentato in prima battuta i tedeschi, che sono però stati subito silenziati. Ora riprende, faticosamente, con Emmanuel Macron». Secondo Cacciari il rischio di una guerra atomica è tutt’altro che minimo: «Se continuano a non ragionare, certamente sì. La prima guerra mondiale non la voleva nessuno, eh… La seconda invece è stata progettata e programmata, per un disegno di dominio costruito su una base ideologica». In questo senso, le dichiarazioni della Nato – o meglio, del suo segretario generale Stoltenberg – che «non si tratta sulla Crimea» (salvo poi ribadire che comunque spetta all’Ucraina la decisione sul proprio destino, ndr) sembrano condurre proprio a questa radicalizzazione dello scontro: «Se però la Nato afferma, ad esempio, che “non si tratta sulla Crimea”, non c’è altra soluzione che la continuazione della guerra. Esattamente come se la Russia dicesse che vuole fare dell’Ucraina una propria colonia».
MASSIMO CACCIARI: “RUSSIA? ANCHE GLI USA AVREBBERO FATTO LO STESSO…”
Come ha spiegato Draghi nel colloquio con Biden alla Casa Bianca, con la Russia serve parlare e dialogare, anche se è responsabile dello scempio in Ucraina: spiega ancora Cacciari a “La Verità” con il consueto tono “diretto”, «Si è scoperto che se devo trattare una persona non comincio dicendogli che è un macellaio? Pensi lei se l’avessi insultata a inizio intervista, forse mi avrebbe messo giù il telefono, non crede? Spero che Draghi glielo abbia spiegato, questo, a Mr. Biden».
Secondo il filosofo di sinistra, decisamente meglio sta facendo Macron (dopo che all’inizio ci aveva provato Scholz in Germania, subito “silenziato” dalle altre forze occidentali) nel tentare di parlare con Putin ponendolo alle strette: «Non c’è più l’Urss, la guerra fredda è finita da un pezzo e le ragioni di Yalta non sussistono oggi, quindi i Paesi dell’ex Patto di Varsavia fanno quello che vogliono e tu, caro Putin, non puoi deciderne la politica estera». Non è affatto facile, chiarisce Cacciari, eppure resta l’unica strada possibile: «con un referendum controllato rigorosamente dalle Nazioni unite nei territori del Donbass, il cui risultato va rispettato. Il principio di autodeterminazione è sancito in questi casi dal diritto internazionale come la condanna dell’aggressione. Punto. E l’Ucraina, come qualsiasi Stato sovrano, deciderà poi come e con chi allearsi». Chiosa finale su un paragone che farà discutere, quello tra Russia e Stati Uniti: secondo Massimo Cacciari, Washington si comporterebbe allo stesso modo se al posto dell’Ucraina ci fosse oggi il Messico, «Mettiamo ci fosse in Messico una rivoluzione castrista e i messicani volessero posizionare missili atomici a due passi da Houston, cosa farebbero gli Usa? Naturalmente ne rispetterebbero le decisioni, non le pare? Come a Cuba negli anni Cinquanta, o come in Vietnam, o come in Iraq… Una potenza democratica che esporta democrazia nel mondo non potrebbe comportarsi diversamente».