Fra i protagonisti dell’ultima puntata di Zona Bianca, programma in onda su Rete 4, vi è stato senza dubbio il filosofo Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia e spesso e volentieri ospite come opinionista in numerose trasmissioni tv. Argomento di dibattito è il Green Pass e le varie restrizioni introdotte nei confronti di coloro che non hanno completato il ciclo vaccinale, e a riguardo Cacciari ha spiegato: “C’è un’involuzione della nostra democrazia. Non c’è un pericolo totalitario. Ma l’Italia non può andare avanti a colpi di stato d’emergenza”.



Dichiarazioni che hanno fatto sorridere il primario di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, anch’egli in collegamento con il programma di Rete 4, e che hanno un po’ infastidito il popolo della rete, i soliti leoni da tastiera sempre pronti a criticare in ogni caso. Come riferisce l’edizione online di Libero sono stati infatti molti coloro che hanno storto il naso di fronte alla reazione dello scienziato, alcuni anche davvero aggressivi come ad esempio questo utente: “Galli che ride, con aria di sufficienza, mentre parla Cacciari, è qualcosa di abominevole. L’ignoranza ha diversi volti, uno è quello della categoria dei medici spocchiosi”. Un altro invece cinguetta: “Galli mi ricorda quelli che non sanno come controbattere a una discussione sui social e mettono l’emoticon della faccina che ride, perché non sanno che altro fare”.



CACCIARI SBROCCA, GALLI RIDE: “UNA DEMOCRAZIA NON PUO’ ANDARE AVANTI COSI’”

Cacciari ha espresso come sempre il suo pensiero in maniera chiara e netta: “Io parlo di questioni che riguardano la Costituzione e l’ordinamento giuridico – ha proseguito – non è possibile, neppure in base alla nostra Costituzione, procedere per la quinta volta attraverso stati d’emergenza senza stabilire in base a quali criteri questi stessi stati di eccezione vengano dichiarati. È pericolosissimo procedere in questo modo senza consapevolezza e senza un fine preciso”.

Quindi ha aggiunto e concluso: “bisognerebbe determinare per legge i casi per cui si stabilisce uno stato d’emergenza”, per poi rivolgersi a Galli e aggiungere: “Una democrazia non può andare avanti a stati di emergenza, lo capisce o no?”.