Massimo Cacciari, filosofo, tra le pagine de Il Giornale parla espressamente di “rapporto perverso” tra giustizia, politica e stampa, ma “non c’è una responsabilità di una parte o dell’altra”. Secondo il filosofo, infatti, “da un lato c’è una politica impotente, dall’altro c’è un’amministrazione della giustizia che tende a funzionare in maniera autoreferenziale”.



Massimo Cacciari, filosofo e due volte sindaco di Venezia, ha dichiarato che “non è ammissibile che la pratica delle intercettazioni prosegua nel casino degli ultimi decenni, determinando una violazione della privacy clamorosa e facendo sì che l’indagato diventi subito condannato, con la complicità dei giornali”. E aggiunge: “il fatto è che su un tema così difficile bisognerebbe intervenire su una base culturale comune e invece, soprattutto il centrosinistra, pensa sempre di poter utilizzare le indagini della magistratura per danneggiare i propri avversari politici”, parlando di “strumentalizzazione delle inchieste”. D’altro canto, sempre in tema giustizia, Cacciari spiega che “spesso siamo in mano all’intelligenza del singolo magistrato e posso dire che Nordio è stato un magistrato intelligente. Io lo conosco benissimo perché è stato procuratore a Venezia e devo dire che è stato uno dei migliori che ho incontrato”.



Massimo Cacciari, “Italia rovinata non da ladri ma da leggi di mer*a”

Per il filosofo Massimo Cacciari “è evidente che anche il centrosinistra sta facendo un uso politico delle sciagure giudiziarie dell’avversario”, come ha illustrato nell’intervista concessa a Il Giornale. Tuttavia, ritiene anche che “non si può normare su tutto” in quanto “se hai tantissime leggi illeggibili che si sovrappongono è impossibile fare qualsiasi cosa. Non sono i ladri che fanno la rovina di questo Paese ma le leggi di mer*a che ci sono”.

Secondo Massimo Cacciari, “ogni volta che si prova a prendere qualche decisione ci sono spinte conservatrici che bloccano ogni tentativo di riforma” e poi “c’è il discorso della strumentalizzazione politica, che significa che ogni volta che c’è un’iniziativa penale contro la destra insorge la sinistra e viceversa. In sintesi, quando si cerca di combinare qualcosa la magistratura reagisce”.