Massimo Cacciari critica aspramente le scelte del Governo in merito al vaccino contro il Covid-19: “Ue vieta discriminazioni per no-vax”, ha detto nel corso della puntata di Quarta Repubblica andata in onda martedì 27 settembre. Il filosofo ha sottolineato la necessità di informare la popolazione in merito al rapporto rischi-benefici e messo in evidenza una discrepanza tra le norme europee emanate a giugno e l’ultimo decreto dell’Italia che introduce il Green Pass come strumento a contrasto della pandemia.



“La Costituzione italiana prevede che si ricorra a provvedimenti di emergenza, ma conditio sine qua non è la corretta informazione. Il consenso deve essere informato in merito alle conseguenze del trattamento. Non essendoci un obbligo, infatti, è necessario firmare prima della vaccinazione”. Da qui si apre una questione di carattere istituzionale. “Non è stat fatta una legge che preveda l’obbligo per non incorrere in problemi costituzionali. Il tema va affrontato con chiarezza, a partire dai rischi-benefici. Gli italiani sono cittadini, non sudditi. Non può essere imposta loro la vaccinazione né si può essere indotti a vaccinarsi senza essere bene informati”.



Cacciari: “Ue vieta discriminazioni per no-vax”. La discrepanza tra norme europee e italiane

“Il regolamento dell’Unione Europea di giugno esclude ogni discriminazione anche per coloro che scelgano di non vaccinarsi contro il Covid-19, al di là di coloro che corrono rischi e hanno un certificato che lo attesti”, così Massimo Cacciari ha criticato aspramente le misure dell’Italia. “La particolare chicca però è che questa frase del regolamento europeo non è stata tradotta nel testo della Gazzetta ufficiale italiana. Siamo di fronte ad una palese ipocrisia, si è in malafede. Al Governo dico che non va bene. Né come si sta comportando, né come dà i dati né come fa informazione. Questo può produrre conseguenze anche gravi”.



Massimo Cacciari, oltre a sottolineare che l’Ue vieta le discriminazioni per i no-vax dettate dall’imposizione dell’obbligo del Green Pass, ha anche messo in luce le difficoltà che in Italia emergono per coloro che corrono dei rischi di salute notevoli accettando di ricevere i sieri contro il Covid-19. “Da noi – ha concluso il filosofo – tra l’altro è praticamente impossibile essere esonerati dalla vaccinazione perché prima di avere il certificato si deve passare diecimila forche caudine. Lo sanno tutti, è sufficiente informarsi con il proprio medico di base”.