Il noto filosofo Massimo Cacciari è stato protagonista nella serata di ieri di una sfuriata in diretta televisiva contro il giornalista Gad Lerner a Cartabianca. Si parla della guerra in Ucraina e l’ex sindaco di Venezia ribatte alle parole dell’interlocutore, che sostiene che l’Italia stia facendo economia di guerra: “Ma che discorso è? Siamo governati da incapaci – sbotta Massimo Cacciari – ma cosa dici economia di guerra, ce la facciamo noi l’economia di guerra. In tutto il mondo c’è economia di guerra, negli Stati Uniti quanti hanno guadagnato?”.



Quindi ha proseguito: “Noi facciamo economia di guerra, gli italiani? Quelli che stanno peggio e che hanno il debito più grande e più disoccupazione, quelli che hanno i redditi più bassi e facciamo economia di guerra”. A quel punto è intervenuta la conduttrice, Bianca Berlinguer, che ha cercato di prendere le parti di Gad Lerner: “Guardi che siamo già in economia di guerra, Gad Lerner non è che diceva che la facciamo ma che siamo già in economia di guerra e dovremmo avere il coraggio come Paese… quella che stiamo vivendo è già economia di guerra”.



CACCIARI VS GAD LERNER: “SE ANDIAMO AVANTI COSI’ A NOVEMBRE…”

Ma Massimo Cacciari non ci sta: “No, no, no! Per fortuna non siamo ancora in un’economia di guerra, non siamo ancora, ma certamente continuando con quelle sanzioni idiote ci andiamo a novembre”. Nel corso della puntata di ieri del programma di Rai Tre, Cacciari ha poi parlato di Russia come di “Stato mafia, finita nelle mani delle oligarchie. Mi fa piangere il cuore – afferma il filosofo – perché per me la Russia è parte integrante della storia europea”.

L’opinionista ha evidenziato le criticità che sta affrontando l’Unione Europea in queste settimane di conflitto: “I nodi vengono al pettine. L’Europa non trova una linea unitaria, sulle sanzioni ognuno va per conto proprio”. Poi ha concluso: “Adesso inventano una trattativa con Putin per ridurre il costo del gas. Che senso ha, al fine di vincere la guerra, rendere pressoché impossibili le esportazioni di prodotti in Russia? Siamo i primi della classe nell’autosanzionarci”.