MAURIZIA CACCIATORI: “VIVO TRA ITALIA E SPAGNA”
Maurizia Cacciatori è stata per anni simbolo della pallavolo italiana. La carrarese, intervistata dalla Gazzetta della Sport, ha compiuto 50 anni il 6 aprile e ha parlato di vari aspetti della sua vita dentro e fuori dal campo: «I 50 anni non mi fanno né caldo né freddo. Sono orgogliosa e consapevole di ciò che sono: una donna che vive ogni giorno della vita con grande entusiasmo». Cacciatori ha parlato anche dei suoi figli, Carlos e Ines: «Nello sport ho vinto diversi trofei. Sto provando a farlo anche come mamma, ma coi figli è difficile affermare che stai vincendo. Carlos e Ines sono coraggiosi, determinati, cocciuti da buoni toscani e super allenati al cambiamento. D’estate viviamo in Spagna, d’inverno in Italia e da poco ci siamo trasferito da Livorno a Bergamo. Un grande cambiamento ma sono stati bravi a rimettersi in gioco con scuola, amicizie e sport».
Non poteva mancare lo sport in casa Cacciatori, considerando anche il passato della dolce metà Francesco Orsini, cestista: «Ines pallavolo e Carlos calcio, portiere. Ho cercato di tenere mia figlia lontano dal volley perché temevo la frase “sei figlia di”. Ma poi ho pensato che era un limite che le ponevo io. Allora lei risponde a tutti “Io sono Ines”. Gioca nell’under 13, palleggiatrice. Carlos è la mia fotocopia: un adolescente sensibile, ma folle. Le prime volte che andavo a vederlo giocare, la porta era vuota: era in campo e combinava di tutto»
MAURIZIA CACCIATORI: “PICCININI? OTTIMO RAPPORTO”
Maurizia Cacciatori, ex pallavolista, ha festeggiato il 6 aprile i suoi 50 anni e alla Gazzetta dello Sport ha rilasciato un’intervista parlando sia del mondo sportivo che personale: «A fine carriera ho vissuto diversi anni a Palma de Maiorca, dimensione che amavo molto: non sarei mai tornata in Italia. Poi ho conosciuto Francesco e ora torniamo ogni estate. Per questo che ho scelto nomi spagnoli: pensavo la mia vita proiettata lì, in quella cultura. Comprare casa in Spagna. Ho imparato la lingua e la cultura di un Paese che stimo molto. E il fatto che ora possano farlo anche i miei figli è straordinario». Parentesi sui maestri sportivi che più hanno influenzato: «Devo molto a Bernardo, mi ha dato la consapevolezza che lo sport non era solo divertimento ma anche responsabilità. Poi ad Angiolino Frigoni, che in Nazionale mi ha dato il coraggio di parlare e la voglia di ascoltare».
Un’altra grande icona della pallavolo italiana è stata sicuramente Francesca Piccinini: «Ci sentiamo spesso, nei momenti che contano ci siamo l’una per l’altra. Le polemiche erano dinamiche sterili su cui ci ridevamo sopra». Interessante spunto sugli insegnamenti dello sport che ora cerca di trasmettere ai suoi due figli: «Sono una donna con una grande apertura mentale e inclusiva. Mi piacerebbe che tutto il mio Paese fosse così. Ogni diversità è sempre un grande valore aggiunto. Questo è ciò che insegno ogni giorno ai miei figli». Chiosa finale sulla città di Carrara, grande fucina di talenti in varie disciplina come la stessa Cacciatori e la Piccinini nella pallavolo, Buffon nel calcio e Musetti nel tennis: «Per estrarre il marmo conosciuto nel mondo bisogna faticare. Carrara è terra di persone tenaci che lavorano duramente, che non si arrendono. Caratteristica che è nel dna degli atleti»