È un giallo ancora tutto aperto il ritrovamento del cadavere di un uomo, forse un 55enne di origine iraniana che si suppone essere un senzatetto, appeso a un guardrail a Trieste, bendato e con mani e piedi legati. Il corpo sarebbe in stato di saponificazione, condizione che farebbe ipotizzare un decesso avvenuto giorni prima della scoperta fatta da un gruppo di operatori Anas impegnati in alcuni lavori lungo il tratto teatro del macabro rinvenimento.
Le prime analisi avrebbero escluso la presenza di segni di violenza, risultato che porterebbe ad avvalorare l’ipotesi di un suicidio sebbene con modalità decisamente singolari. Nessuna pista, però, sarebbe esclusa dal tavolo di chi indaga compresa quella di un omicidio e di un successivo posizionamento del cadavere in quel luogo, e in quel modo, come se si trattasse di un “avvertimento”. A riportare l’assenza di lesioni è l’Ansa, secondo cui l’iniziale scenario di presunte torture o maltrattamenti si sarebbe indebolito all’esito degli accertamenti medico legali finora condotti.
Cadavere appeso a guardrail a Trieste: cosa sappiamo e cosa è emerso dalle prime analisi sul corpo
Il cadavere appeso al guardrail è stato ritrovato lungo la Gvt, una arteria stradale ad alta velocità a Trieste. Le indagini sono condotte dai Carabinieri e per il recupero del corpo, sospeso all’esterno della strada in una zona di densa vegetazione poco visibile, si è reso necessario l’intervento dei Vigili del fuoco. La scoperta è avvenuta durante un normale intervento di manutenzione da parte di alcuni tecnici dell’Anas, i primi a imbattersi nella terribile scena.
Il medico legale che ha eseguito una seconda e più approfondita ispezione cadaverica, apprende Ansa, non avrebbe riscontrato tracce di violenza sul corpo. Si tratta di un elemento che va a irrobustire l’ipotesi di suicidio, sebbene resti in piedi ancora quella dell’omicidio in attesa dei risultati definitivi dell’autopsia. Le condizioni in cui il corpo è stato trovato sono apparse immediatamente sospette: mani e piedi legati, bendato e impiccato. In fase di accertamento l’identità della vittima: secondo quanto riporta l’agenzia di stampa, potrebbe trattarsi di un cittadino iraniano senza fissa dimora intorno ai 50 anni e a Trieste da alcuni mesi. Al momento non è chiara quale sia l’ipotesi di reato sul fascicolo aperto dalla procura del capoluogo, mentre sarebbero incorso attività di escussione di testimoni potenzialmente utili all’inchiesta. Un prezioso contributo alle indagini potrebbe arrivare dai filmati di alcune telecamere di sorveglianza della zona. Vicino al cadavere, secondo quanto ricostruito, sarebbero stati ritrovati pezzi di nastro adesivo che non si esclude possano essere stati usati dalla stessa vittima prima di gettarsi nel vuoto o da un assassino.