Il cadavere di un uomo di una cinquantina di anni è stato rinvenuto appeso per il collo ad un guardrail della Grande Viabilità di Trieste, poco dopo la galleria di Valmaura in direzione Muggia. La vittima, come riportato da Repubblica, aveva gli occhi bendati con degli stracci e i piedi legati con un nastro. Pare abbia subito delle torture prima di essere stato ucciso, in quanto presenta dei traumi alla testa e ferite come bruciature e tagli al volto e nel corpo.



Sul posto sono arrivati i sanitari del 118, i Carabinieri, la Polizia di Stato, la Polizia Municipale, i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile, il medico legale e la pm Maddalena Chergia. Il coordinamento di queste unità ha permesso di recuperare il cadavere e posizionarlo in un gazebo in mezzo alla carreggiata della superstrada per permettere l’ispezione. Il corpo infatti non era visibile dalla strada, tanto che è necessario capire quando è stato posizionato in quel luogo. Probabilmente qualche giorno prima, dato che sono presenti dei segni di saponificazione.



Cadavere appeso per il collo a un guardrail a Trieste: si indaga

Il rinvenimento del cadavere appeso per il collo a un guardrail a Trieste è stato fatto da alcuni operai che stavano iniziando dei lavori di manutenzione su quel tratto per conto dell’Anas. Alla visione del corpo, hanno immediatamente allertato le autorità competenti, che hanno avviato le indagini a cura della Procura. L’obiettivo innanzitutto è quello di identificare la vittima. Non è chiaro ancora se l’uomo sia italiano straniero, ma sembrerebbe avere la carnagione scura pur non essendo di colore.

La sensazione degli inquirenti è che si tratti ad ogni modo di un omicidio con un chiaro intento di comunicazione diretta nei confronti di altri. Il corpo infatti sarebbe potuto essere gettato nella zona boschiva sottostante alla Grande Viabilità. Invece, è stato posizionato in modo da essere visto e rinvenuto. Accanto c’erano ancora gli strumenti usati per legarlo.