per RaisiSi tratta di un incidente? Ieri, al confine tra Iran e Azerbaijan, sarebbe precipitato improvvisamente un elicottero con a bordo, tra gli altri, il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il ministro degli Esteri del suo governo, Hossein Amirabdollahaian.

Il loro velivolo faceva parte di un gruppo di tre elicotteri. Tornavano dall’inaugurazione di una diga in territorio azero, alla quale Raisi aveva presenziato insieme al presidente dell’Azerbaijan Ilham Aliyev. Dopo ore, mentre scriviamo, le notizie sono contraddittorie e quelle ufficiali chiaramente incomplete.



Quello che sinora sembra “ufficiale” come comunicazione è che i due uomini di governo iraniano risultano “dispersi”, ricercati dopo un improvviso e “brusco” tentativo di atterraggio.

La terza notizia ufficiale viene dal leader supremo di Teheran, l’ayatollah Ali Khamenei, che ha espresso grande preoccupazione. Khamenei ha detto: “Speriamo che Dio riporti l’onorevole presidente e i suoi compagni tra le braccia della nazione. Tutti devono pregare per la salute di questo gruppo di dipendenti pubblici. La nazione iraniana non deve essere preoccupata, non ci saranno interruzioni nei lavori del Paese”.



La dichiarazione dell’Ayatollah, così come è stata tradotta, sembra quasi schizofrenica: si parla, tutto insieme, di preghiere che la nazione deve fare coralmente per Raisi, di preoccupazione, ma anche dell’Iran che non si ferma. E si continua a non dire nulla di ufficiale da quando l’elicottero sarebbe stato costretto a un atterraggio brusco.

La domanda iniziale “Si tratta di un incidente?” è quella che si ripropone per la confusione delle comunicazioni che arrivano da tutte le parti della zona. E ovviamente, dato quello che sta accadendo in tutto il Medio Oriente, è la domanda che lascia aperte le maggiori preoccupazioni.



Vediamo in sintesi le diverse versioni arrivate da questo pomeriggio a questa sera.

Due persone a bordo dell’elicottero sarebbero entrate, già dal pomeriggio, in contatto con i soccorritori, ma nessuno spiega esattamente che cosa sia successo a Raisi e al ministro degli Esteri. Sono feriti? Sono morti? Sono in gravi condizioni?

Verso le 20:30 di ieri sera, ora italiana, era arrivata un’altra notizia ufficiale, quella del ritrovamento dell’elicottero di Raisi dopo le ricerche. Ma ovviamente nessuno ha detto chi era a bordo, se c’era a bordo qualcuno e se i due personaggi di governo fossero presenti e in quali condizioni si trovassero. Un mistero. Oltretutto, il ritrovamento è stato poi smentito dalla Mezzaluna Rossa.

Veniamo ad altre fonti di notizie. La televisione israeliana Canale 12 ha spiegato: “Non è ancora chiaro che cosa sia successo, ma fonti diplomatiche stimano che Raisi sia sopravvissuto”. Ufficialmente a Gerusalemme non è stato fatto alcun commento sull’accaduto. Si è parlato di incidente, chiarendo subito e sottolineando, più volte, che con questo fatto Israele non ha nulla a che fare. Sottolineando ancora che tutto lascia pensare a un incidente dovuto al maltempo, alla nebbia e alla pioggia che c’era nella zona. Chiarissima la puntualizzazione ribadita da Gerusalemme per evitare qualsiasi dubbio di altro genere, come quello di un incidente procurato.

In giornata era intervenuta anche l’agenzia russa Tass, che ha smentito ciò che aveva riportato un altra agenzia iraniana, la Merh, la quale aveva parlato di un ferimento del capo dello Stato iraniano.

Al momento quindi si può azzardare solo un incidente e probabilmente, con il passare delle ore, si conosceranno anche le condizioni o la fine del presidente e del ministro degli Esteri iraniani. La sensazione è che comunque questo tipo di “mistero”, sia sulla caduta dell’elicottero, sia sulla sorte di Raisi e del suo ministro degli Esteri stia per essere gestita politicamente, non solo all’esterno dell’Iran, ma anche per la situazione tutt’altro che  tranquilla che l’Iran vive al suo interno.

La prossime ore daranno una risposta e le cancellerie di tutto il mondo sono tutte concentrate sullo sviluppo di questo incidente che potrebbe riservare aspetti inquietanti.

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