Come vi abbiamo raccontato già in altre occasioni, il prezzo del caffè sta aumentando in tutto il mondo, con conseguente crescita del listino dell’espresso. La bevanda amara più amata dagli italiani sta registrando vari rincari nell’ultimo anno, e ormai non è più possibile spendere il famoso euro per bersi una calda tazzina al bar. Tante sono le cause che stanno contribuendo al rincaro del caffè e fra queste anche la diffusione del Durian, quello che da tutti è conosciuto come il frutto più puzzolente al mondo.



Ma cosa c’entra con il chicco marrone? Lo spiega nel dettaglio Dissapore.com, sottolineando come, oltre ai noti problemi legati al cambiamento climatico, alla siccità e ai vari disastri ambientali degli ultimi, si sta mettendo appunto di traverso anche il frutto dalla buccia spinosa che tanto piace agli asiatici. Ma cerchiamo di capire più nel dettaglio questa, all’apparente strana, correlazione fra caffè e Durian.



IL CAFFÈ E IL DURIAN, LA CRISI DEL BRASILE

Come è ben noto il principale produttore al mondo è il Brasile, ma il raccolto negli ultimi tempi è stato falcidiato dai problemi climatici di cui sopra. Il secondo produttore è il Vietnam, a cui il mondo intero si è rivolto dopo appunto la “debacle” brasiliana, ma anche in quella zona del mondo il clima si è fatto sentire, con ondate di maltempo devastanti che hanno rovinato i vari raccolti.

Il problema è che in Vietnam si produce anche il famoso frutto puzzolente di cui sopra e la Cina ne va ghiotta, nonostante si faccia fatica ad avvicinarsi. Basti pensare che il Durian è vietato in alcune nazioni sui trasporti pubblici, come ad esempio in Giappone, a Singapore, ma anche ad Hong Kong e in Thailandia, ma il gigante asiatico è molto più permissivo e di conseguenza nell’ultimo anno ha raddoppiato la quota di esportazione dal Vietnam.



IL CAFFÈ E IL DURIAN, PERCHÈ IL VIETNAM PREFERISCE IL FRUTTO

I vietnamiti si sono sfregati le mani visto che il frutto risulta essere molto più redditizio rispetto ai chicchi amari, essendo più facilmente producibile, di conseguenza hanno deciso di concentrarsi più sul frutto che appunto sul chicco amaro. Ecco perchè la produzione di caffè si è ulteriormente ridotta in tutto il mondo, di conseguenza il prodotto sta scarseggiando visto che altre nazioni come ad esempio la Colombia e il Perù, dove il caffè va forte, non riescono a stare al passo con le richieste.

La speranza è che il raccolto in Brasile, che è imminente, possa portare a grandi quantità di caffè, ma tutto dipenderà ancora dal meteo: le piogge potrebbero dare vita ad un buon raccolto, ma in caso di siccità la faccia della medaglia sarebbe un’altra. Bisogna quindi fare la danza della pioggia e sperare che il tempo sia clemente già nei prossimi giorni visto che, un ritardo delle precipitazioni ad ottobre rischierebbe di dare vita ad un nuovo raccolto insufficiente a soddisfare la domanda mondiale di caffè, Italia in primis.