Negli ultimi anni, la promozione del patrimonio culturale italiano ha assunto forme sempre più innovative, combinando narrazioni tradizionali con tecnologie digitali e metodologie educative all’avanguardia. L’apprendimento mediante il gioco, in particolare, si è rivelato un potente strumento per avvicinare il pubblico, soprattutto i più giovani, alla scoperta delle nostre radici storiche e artistiche.



Giochi storici che ricreano battaglie epiche, app interattive che permettono di esplorare virtualmente i nostri musei ed escape room a tema allestite in palazzi storici sono solo alcuni esempi di come la cosiddetta “gamification” stia trasformando il modo in cui viviamo il patrimonio culturale. Il motivo di questo successo va ricercato nelle teorie sull’apprendimento esperienziale, che sottolineano come il gioco favorisca l’acquisizione di conoscenze in modo attivo e coinvolgente.



Un esempio emblematico di questa tendenza è il progetto “Caggiulino”, un’iniziativa crossmediale sperimentale nata in Basilicata, che ha saputo coniugare la divulgazione territoriale nel periodo pandemico con il divertimento e l’educazione, sfruttando la potenza dei media digitali. Lanciato il 19 marzo del 2020, nel pieno del primo lockdown legato alla pandemia da Covid-19, il progetto ha utilizzato cartoni animati e disegni da colorare per bambini con lo scopo di raccontare la storia e le peculiarità delle regioni italiane, partendo dalla Basilicata e poi espandendosi in Sicilia, Sardegna e Campania.



Il progetto “Caggiulino”, sviluppato inizialmente per intrattenere e istruire i bambini durante il periodo di lontananza forzata dalle scuole e da ogni forma di socialità, ha rapidamente conquistato un ampio pubblico. Caggiulino è un cagnetto grigio e bianco con il cappello rosso che viaggia alla scoperta del territorio italiano per raccontarne ai più piccoli le peculiarità enogastronomiche, artistiche e culturali. Attraverso una serie di cartoni animati caricati sulle piattaforme social, il progetto racconta quindi la storia, la cultura e le bellezze naturali delle quattro regioni, utilizzando un linguaggio semplice e coinvolgente molto apprezzato dai bambini.

Ogni episodio di “Caggiulino” è un viaggio virtuale che esplora luoghi peculiari di ognuna delle quattro regioni attraverso diversi scenari e interazioni con personaggi storici o immaginari. Il progetto fa leva su un approccio educativo basato sulla narrazione audio-visiva dinamica (attraverso declinazioni diverse, uno o più personaggi, una o più scene, la presenza o meno di una voce narrante) e sul coinvolgimento del pubblico, sfruttando contenuti originali e andando a sottolineare le potenzialità dei punti di interesse anche meno noti.

Dal luglio 2020, è stato inoltre introdotto un nuovo strumento basato su cartoline animate, ossia su dei cartoni animati che presentano scene singole e senza interazioni con altri personaggi, offrendo un’esperienza visiva più breve e diretta, al fine di valutare l’engagement.

Il progetto ha notevoli risvolti scientifici, in quanto rappresenta un case study di promozione turistica di prossimità nel periodo pandemico con la possibile analisi dati dell’engagement al variare della tipologia di format e struttura narrativa.

I dati oggetto di raccolta sono disponibili gratuitamente sulla piattaforma IODH (iInformatica Open Data Hub) dove sono presenti dataset in ottica Open Science and Fair Data. Il dataset presente nella piattaforma fornisce dati relativi alle seguenti variabili: numero di visualizzazioni dei cartoni animati sulle piattaforme YouTube e Facebook, la presenza o assenza di una voce fuori campo, la presenza o meno di altri personaggi con cui Caggiulino interagisce, la regione di riferimento, la presenza di una sola scena o la dinamicità data da più scene. I dati si prestano ad analisi sociologiche permettendo di comprendere il rapporto fra media e pubblico nel contesto della pandemia Covid-19.

Il racconto di peculiarità territoriale attraverso strumenti di storytelling digitale ha permesso di creare un legame emotivo con il territorio, coinvolgendo un pubblico eterogeneo, quindi non solo bambini, e promuovendo l’identità culturale di alcune regioni italiane del Mezzogiorno.

L’analisi dei dati relativi al case study “Caggiulino” permette di comprendere se e con quale impatto diverse combinazioni di elementi narrativi e tecnici possano impattare significativamente sul pubblico, e ha infatti mostrato alcune interessanti correlazioni. Ad esempio, la presenza della voce fuori campo sembra influenzare significativamente il numero di visualizzazioni, suggerendo che la narrazione audio aggiunge valore all’esperienza educativa offerta dai cartoni animati. Al contrario, una variabile apparentemente importante come la durata del cartone non sembra avere influenzato in particolar modo il numero di visualizzazioni. Allo stesso modo, il tempo trascorso tra il lockdown e il caricamento del video sulle piattaforme, che si collega quindi alla notorietà del brand, lanciato sulle varie piattaforme in quello stesso periodo, non ha influenzato il numero delle visualizzazioni dei contenuti, contrariamente a ciò che ci si poteva aspettare.

Tutto questo conferma come strumenti innovativi possano contribuire a favorire la conoscenza del ricchissimo patrimonio artistico e naturale italiano e, per progetti futuri, l’integrazione di queste variabili con una strategia mirata basata sui dati raccolti potrebbe ulteriormente ottimizzare l’impatto e la diffusione dei contenuti culturali.

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