Caino e Caino va in onda su Rete 4 oggi, 6 settembre 2020, a partire dalle ore 15.00. Erano gli anni d’oro di Cecchi Gori, anni nei quali la coppia padre e figlio fiorentini potevano disporre dei migliori sceneggiatori e registi, attori e distributori, coprendo tutte le sale d’Italia, una qualità che in questo film nasce soprattutto nella regia, quella del ‘Giancattivo’ Alessandro Benvenuti. Ricordate quel surreale trio di comici che segnò gli anni ’70 del cabaret toscano? Trio composto dal nostro Alessandro Benvenuti assieme alla splendida Athina Cenci e a Francesco Nuti, il primo irriverente, la seconda cinica, il terzo surreale, un trio che ha segnato il cabaret prima, il cinema in seguito, con ‘Ad ovest di Paperino’ nel 1981, con ‘Era una notte buia e tempestosa…’ nell’85, ma già Nuti aveva abbandonato gli altri due amici.



Benvenuti di ‘Caino e Caino’ è anche protagonista, ma non da solo: uno dei due ‘Caino’ è Enrico Montesano, un accostamento che ha osato molto per le differenze sostanziali nella recitazione dei due, eppure ha funzionato. Assieme a loro la bellissima Daniela Poggi. L’attrice fu scoperta dal grande Giancarlo Nicotra con il programma rivoluzionario ‘La sberla’, davvero qualcosa di mai visto per la Tv nazionale di allora, nel tempo diverrà una fonte di turbamento per i sogni di tanti italiani durante il suo periodo sexy, intervallando sempre e comunque cinema serio e teatro, mostrando tutta la sua classe in età matura con parti difficili e ben recitate in sceneggiati televisivi di grande successo.



Caino e Caino, la trama del film

Ecco la trama di Caino e Caino. Nella Prato degli anni ’80, Franco e Fabio Casamei sono due fratelli che proprio non si sopportano, che non vogliono collaborare in nulla, che si trovano sempre e volutamente su due fronti, due veri e propri Caino e … Caino! Abele qui non c’è perché entrambi possono essere il carnefice dell’altro e lo dimostrano nel giorno in cui muore il loro padre, in ogni caso perfido per come si comporta in materia testamentaria. Cosa succede quando il notaio legge il testamento ai fratelli Franco e Fabio Casamei? Succede che il padre non divide la società in parti uguali, ma concede ad ognuno dei figli il 49% del capitale societario, in modo che nessuno dei due possa prevalere sull’altro, lasciando però la possibilità al più capace, o al più scaltro, di poter puntare a quel 2% che consentirebbe il controllo maggioritario della società.



E qui si scatena l’istinto del Caino, pur sempre in chiave comica, s’intende. Iniziano così sgambetti reciproci, sparizioni di documenti, addirittura uno dei due fratelli inscena il suo rapimento allo scopo di impossessarsi della quota che gli consentirebbe il controllo aziendale, una serie di situazioni esilaranti, di imprevisti e comportamenti poco biblici e tanto italiani. Nonostante un “happy end” reciproco ponga fine alla loro guerra, i due non smetteranno mai di farsi scherzi, sgambetti, sopportandosi loro malgrado nel nome di Caino senza un Abele reale.