La preside dell’Istituto superiore Francesco Morano si sentirà meno sola. Non tanto per la ritrovata attenzione del Governo e delle forze politiche per Caivano, dopo i misfatti dell’ormai famigerato Parco Verde, quanto per l’impegno di due Fondazioni culturali entrambe figlie di solide tradizioni industriali che si sono alleate per sostenere i giovani meritevoli del territorio e insegnare loro che lo studio paga e che il rispetto delle regole alla lunga conviene.
Una rivoluzione culturale in uno dei comuni più difficili del Napoletano noto alle cronache per notizie di crimini e prepotenze. Eugenia Carfora, dirigente scolastica di forte tempra e volontà, ha combattuto per anni contro il degrado e la sciatteria dominanti trasformando la propria struttura in un gioiello di efficienza e pulizia nel tentativo di convincere i suoi giovani che quella fosse la normalità e non l’abbrutimento che s’avverte tutto intorno.
Ma l’esempio può più di mille parole e altri giovani più fortunati, rampolli delle famiglie Scudieri e Cotarella, leader mondiali nei rispettivi campi d’azione, automotive e vini, hanno deciso di spendere qui parte delle proprie risorse di tempo e denaro venendo incontro ai sogni di riscatto di ragazzi e ragazze alla ricerca di un’occasione per mostrare i propri talenti. Un riconoscimento al lavoro svolto sul campo e allo stesso tempo una scommessa.
E così Dominga Cotarella e Achille Scudieri, poco più che trentenni, alla presidenza delle rispettive Fondazioni di famiglia, figlia e figlio di Riccardo e Paolo – che benedicono l’iniziativa con finto distacco -, hanno deciso di gettarsi nell’impresa assicurando che la loro non sarà l’ennesima promessa non mantenuta, ma che da gennaio gli accordi presi diventeranno operativi. La legalità, ricorda il magistrato antimafia Catello Maresca, si afferma anche così.
Dunque, Achille e Dominga – con l’affiancamento di fratelli e sorelle: Luca e Milena, Marta ed Enrica – investiranno sui due rami dell’Istituto, il tecnico e l’alberghiero in considerazione della diversa vocazione dei due gruppi imprenditoriali, offrendo agli studenti formazione specifica e tirocini in azienda e garantendo borse di studio (tre Scudieri, due Cotarella) per i più capaci. È un primo passo, assicurano, al quale ne seguiranno altri.
Il punto centrale riguarda il recupero della fiducia nelle istituzioni, che si sono naturalmente strette intorno all’esperimento, e il trasferimento di valori troppo spesso calpestati in una terra da molto tempo abbandonata al proprio destino e condizionata inesorabilmente da figure delinquenziali. Al di là dell’intervento puntuale delle due Fondazioni, il tentativo è mostrare che esiste un’altra via di concepire e prendere la vita.
Non sfuggono i risvolti emblematici dell’operazione nata nel contesto di un rapporto d’affari. Galeotta, questa volta in termini positivi, è stata la collaborazione tra le due realtà sull’isola di Pantelleria dove Scudieri possiede la più vasta cantina dell’isola con prodotti a marchio Abraxas e Cotarella se ne prende cura riuscendo a trarre assieme ai famosi bianchi anche un inaspettato rosso. Un sodalizio diventato amicizia e appena dopo cura del prossimo.
Ora c’è chi tenta – il magistrato Maresca – di chiudere un ardito cerchio suggerendo di portare sul mercato un nettare con l’etichetta esplicita di Caivano e di brindare con quello alla rinascita della cittadina e al successo dei tanti progetti che ci si augura arriveranno sulla scia di quello appena avviato mostrando che pubblico e privato possono e devono andare d’accordo. Dominga e Achille scambiano uno sguardo e arrischiano: si può fare.
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