LA “STESA” AL PARCO VERDE DI CAIVANO DOPO IL BLITZ DEL GOVERNO

Ad una settimana dal “blitz” delle forze dell’ordine a seguito dell’importante visita della Premier Giorgia Meloni, torna il terrore al Parco Verde di Caivano: a denunciarlo è proprio Don Maurizio Patriciello sui social, il prete simbolo della lotta alla criminalità nelle aree degradate della periferia di Napoli.



Appena dopo la mezzanotte tra domenica e lunedì, spari all’impazzata nel pieno di Caivano con mitra spiegati e uomini a volto coperto: nessun ferito o danni particolari, ma una “tipica” dimostrazione di “superiorità” manifesta sul controllo dell’area. Il tutto in risposta al blitz e agli arresti avvenuti negli scorsi giorni per precisa scelta del Governo Meloni di voler dare un “giro di vite” al malaffare, alle violenze e al degrado giovanile.



DON PATRICIELLO: “SI VIVE NEL TERRORE, SIGNORE MOLTIPLICA LA SPERANZA”

Dopo gli appelli di Don Patriciello alla Presidente del Consiglio, pienamente accolti con la promozione di un intero Decreto legge ad hoc (il “Dl Caivano”, per l’appunto) ecco la risposta delle aree criminali in controllo da decenni della storica periferia di Napoli: «Notte insonne. Notte da incubi. Gli uomini con il mitra sono scappati. Ritorneranno. È certo. Nessuno sa dire quando ma ritorneranno. Intanto si vive nel terrore», scrive padre Maurizio su Facebook nel primo mattino dell’11 settembre.

Il sacerdote che ha accolto Meloni ringraziandola per l’impegno manifestato ora e nel futuro sull’area di Caivano, scrive di voler abbracciare simbolicamente tutta la gente atterrita da quelli spari in piena notte: «Un abbraccio grande agli uomini e alle donne delle forze dell’ordine. Stamattina si ricomincia. Siamo stanchi. Sfiniti. Ma dobbiamo raccogliere le forze. Signore, donaci la forza di non mollare. Di non arrenderci. Di non scappare. Allontana da noi la paura che ci paralizza. E moltiplica la speranza. Resta con noi, Signore. Resta con noi». Sarebbero stati almeno 19 i colpi di mitra esplosi nella notte a Caivano, quella che nel gergo della Camorra si chiama sinistramente una “stesa” di colpi: l’attacco è avvenuto in Viale delle Margherite dove risultano essere stati sparati due diversi calibri per 19 colpi totali. La battaglia per liberare Caivano dalla criminalità è purtroppo solo all’inizio.