Il 22,8% della popolazione italiana è a rischio di povertà o esclusione sociale, come mostra il rapporto Istat relativo al 2022. Il valore è in calo rispetto al 2022, di più di un punto percentuale: l’anno precedente era infatti di 24,4%. Si registra contestualmente anche la riduzione della quota di popolazione a rischio di povertà, pari al 18,9%: anche questo dato scende dal 20,1% dell’anno precedente. Aumenta invece la popolazione in condizione di grave deprivazione materiale e sociale (4,7% rispetto al 4,5%). L’indagine sulle condizioni di vita e il reddito delle famiglie sottolinea inoltre come il calo delle persone a rischio di povertà è legato al contributo dell’insieme delle misure di sostegno alle famiglie, come l’assegno unico universale per i figli o i bonus per contrastare gli aumenti dell’energia.



In termini numerici, le persone residenti in Italia a rischio di povertà sono circa 11 milioni e 121mila individui: il loro reddito netto equivalente è stato inferiore al 60% di quello mediano (11.891 euro), spiega l’Istat. Inoltre i dati mostrano che il 4,7% della popolazione che si trova in condizioni di grave deprivazione materiale e sociale: a questa percentuale corrispondono 2 milioni e 788mila di persone residenti sul territorio italiano. Aumenta, rispetto al 2022, la grave deprivazione al Centro e al Sud e nelle Isole.



Rischio povertà in Italia: meno persone con disagio economico al Nord

La riduzione della popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale si registra in particolare al Nord e al Nord-est, come mostrano i dati Istat: qui la popolazione a rischio di povertà è pari all’11%. La quota resta invece stabile al Centro (19,6%) e si riduce al Sud (39% rispetto al 40,6% del 2022). Nell’ultimo anno vi è stata dunque la riduzione della quota di individui a rischio di povertà (32,9% rispetto al 33,7% del 2022) ma anche la riduzione della quota di individui che vivono in famiglie a bassa intensità di lavoro (16,5% rispetto al 17,1%). In aumento invece la grave deprivazione materiale e sociale (+5,5%). Il rischio di povertà si riduce in tutte le famiglie nel 2023: è pari al 21,8% rispetto al 28,8% del 2022 per gli individui che vivono in famiglie con quattro componenti.



Per le coppie con due figli passa invece al 20,6% rispetto a 23,4% del 2022 e in quelle con un figlio al 19% rispetto a 21,3%. Per le famiglie numerose aumentano invece gli individui in condizione di bassa intensità di lavoro, in particolare in quelle con cinque e più componenti (6,6% rispetto a 5,1% dell’anno precedente). Infine, i dati Istat mostrano una riduzione del rischio di povertà o esclusione sociale in Italia per gli individui in famiglie con solo italiani. Aumenta invece leggermente per i componenti delle famiglie con almeno un cittadino straniero (40,1% rispetto al 39,6% del 2022).