Emergenza sbarchi in Calabria, travolta dall’arrivo di migranti tratti in salvo in mare. Nella settimana che si è appena conclusa sono approdate sulle coste calabresi quasi 1.500 persone. Ne parla Calabria7, spiegando che le località coinvolte sono Crotone, Seminara e Rocella Jonica. Nella prima metà di ottobre sono stati salvati oltre 500 migranti, ma il numero è salito esponenzialmente, tanto che nel giro di una sola settimana, quella dal 16 ottobre a oggi, sono quasi 1.500 appunto le persone approdate. Arrivano tramite la rotta balcanica, in particolare arrivano da Afghanistan, Pakistan, Bangladesh, Egitto, Siria e Iraq.
La situazione è preoccupante, infatti il governatore Roberto Occhiuto, fresco di elezione alla presidenza della Regione Calabria, a Sky Tg24 ha spiegato che il sindaco di Roccella si è «giustamente» lamentato in quanto la sua amministrazione comunale non può fare fronte «a sbarchi ormai quotidiani». A tal proposito, nel corso del suo intervento al programma ‘Agenda’ dell’emittente satellitare, ha spiegato che la sua Regione «è ancora meno organizzata delle altre per fronteggiare il fenomeno dell’immigrazione».
EMERGENZA MIGRANTI, OCCHIUTO CHIAMA IL VIMINALE
Ieri il Giornale di Sicilia ha parlato di sei sbarchi in 48 ore, di cui uno di ieri mattina con 320 migranti che sono stati dirottati a Crotone. Da settimane ormai Roccella Jonica è diventata la Lampedusa calabrese, cioè il terminale di approdo per le imbarcazioni cariche di profughi che salpando dai porti della Turchia e poi arrivano in Calabria. Un flusso con numeri mai visti prima che stanno mettendo in difficoltà il dispositivo di accoglienza attivato nella cittadina della Locride. Un’emergenza umanitaria che non ha fine e una corsa contro il tempo.
Prova a far la sua parte il neo governatore Roberto Occhiuto che tramite i microfoni di Sky Tg24 ha fatto sapere di volersi interfacciare col Viminale. «Appena insediato parlerò con il ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, e chiederò al governo, intanto, di dare le risorse alla Calabria per fronteggiare questo problema». Ma il problema non deve riguardare solo l’Italia, che per il presidente calabrese «deve avere la capacità di farsi sentire un po’ di più su questo tema in Europa, perché il problema dei migranti non riguarda solo i Paesi di frontiera o le Regioni di frontiera, come la mia, ma l’Unione europea nel suo complesso».