Decisamente discutibili i festeggiamenti dei calciatori della Croazia subito dopo la vittoria ai quarti di finale del mondiale in Qatar contro il Brasile. Come fa notare il quotidiano Repubblica nella sua edizione online, i giocatori croati (ieri eliminati in semifinale dall’Argentina con il risultato netto di tre reti a zero), avrebbero intonato una canzone nazista. Il riferimento è alla festa e al “brindisi” che i calciatori allenati dal commissario tecnico Zlatko Dalic hanno tenuto nel post partita contro la Selecao, e in cui gli stessi giocatori hanno intonato i versi del cantante neonazista Thompson (il cui vero nome è Marko Perkovic), e che fanno riferimento al regime “Herceg-Bosna”.



Si tratta di un regime che risale alla Bosnia durante la sanguinosa guerra dei Balcani fra il 1991 e il 1994, e riconosciuto come progetto criminale dal Tribunale penale internazionale dell’Aia. A riguardo è circolato in rete un filmato in cui si vedono i giocatori della nazionale della Croazia, nonché alcuni componenti dello staff, che festeggiano in piedi sventolando i tovaglioli, e cantando appunto la canzone di cui sopra.



CROAZIA, I CALCIATORI CANTANO BRANI DEL NEONAZISTA THOMPSON: ECCO CHI E’

Thompson, aggiunge ancora Repubblica, è il frontman dell’omonima band, ed è noto per le sue posizioni estreme; ogni anno, ad esempio, il 5 agosto festeggia nella sua città natale, Cavoglave, il Giorno della Vittoria, in cui si ricorda la fine dell’autonomia serba in Krajina. “La band – prosegue Repubblica – da sempre fa discutere per la celebrazione dell’organizzazione Ustase, affiliata ai nazisti nella Seconda guerra mondiale, con riferimenti spesso ricorrenti nelle canzoni e nei concerti”.



Una delle loro canzoni, ad esempio, si apre con la frase “Za dom spremni!” che tradotto in italiano significa “Pronto per la patria”, che altro non è se non la versione croata del saluto nazista “Sieg Heil”. In un altro brano, infine, si celebra il campo di concentramento di Jasenovac dove sono morte circa 83mila persone fra ebrei, rom e serbi, nel periodo 1941-1945.