L’ultima sfida contro l’Ungheria, nel 2000, finì 2-2. Era l’esordio ufficiale del Trap. Dopo una doppietta di Inzaghi, Del Piero mandò alle stelle il pallone del 3-2 da ottima posizione. Una zolla, si disse. Certo quel Del Piero aveva ancora in testa e tra i piedi i due gol mangiati contro la Francia in finale dell’Europeo.
Sette anni dopo, per Del Piero l’Ungheria è ancora fonte di tensione, soprattutto perchè il rapporto con Donadoni non è dei più idilliaci.
Anche in questa amichevole di fine agosto, il posto di Del Piero è tutt’altro che sicuro: mancando Perrotta, Pinturicchio era l’indiziato numero uno per giocare alle spalle di Toni.
Eppure Donadoni potrebbe preferirgli il giovane Aquilani, e certo Alex non la manderebbe giù. «In nazionale nessuno ha il posto assicurato, anche Del Piero lo sa», questo il lapidario commento di Donadoni.
Un’involontario aiuto al capitano bianconero potrebbe darlo però l’amico Gattuso. Durante l’allenamento di rifinitura allo stadio Puskas di Budapest, Ringhio ha accusato un problema muscolare, rendendo difficile la sua presenza in campo stasera.
Così, in caso di forfait, al posto del 4-2-3-1 con Pirlo e Gattuso mediani e Di Natale-Aquilani-Quagliarella dietro Toni, il c.t. (autore contro l’Ungheria della sua unica doppietta in nazionale) potrebbe proporre un 4-3-3 con Pirlo, Aquilani ed Ambrosini a centrocampo, Toni centravanti con Quagliarella e Del Piero larghi.
In mattinata, discussione tattica e calci da fermo. Rientro nella notte, al termine della prima partita del dopo-Totti (nessuno ha voluto indossare la “sua” numero 10) e Nesta, per ora non troppo rimpianti.
Vedremo se sarà così anche dopo Italia-Francia dell’8 settembre a San Siro.
(A.R.)


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