Xabi Alonso-Juve è stata la telenovela estiva. Ogni giorno lo spagnolo sembrava avvicinarsi sempre più al matrimonio con la Vecchia Signora. Poi la dirigenza bianconera scelse Poulsen, e con Xabi non se ne fece niente. Una delusione che Alonso, intervistato dalla Gazzetta, non nasconde: «Come è ovvio, la Juventus è la Juventus, il club più importante in Italia. Ma non puoi essere deluso, al Liverpool. Credo a nessuno faccia piacere non esser certo del proprio futuro. Intendiamoci, nessuna tragedia, fa parte del gioco. Ma almeno durante l’Europeo, non ci ho mai pensato. Neanche parlato al telefono con il mio procuratore, niente. Mi sono detto: la Seleccion è la Seleccion, tutto il resto verrà dopo».



Ma nonostante l’amarezza per la vicenda, il campione d’Europa qualche spunto positivo è riuscito a trovarlo: «Per quanto mi riguarda, ho apprezzato l’onestà dei dirigenti. Mi hanno detto precisamente che la loro maniera di scendere in campo sarebbe stata differente, e per questo sceglievano Poulsen e non me. Son cosas que pasan en el futbol, va bene così. Potevo andare. Non sono andato perché alla fine hanno scelto un altro». Detto questo, il centrocampista dei Reds non nasconde il fascino che ancora oggi la Juve esercita nei suoi confronti: «Da parte mia, l’attrazione è rimasta intatta». E poi precisa: «Mi piace che stiano ricostruendo da capo le cose per bene. Mi piace la dirigenza. Non è facile dopo quello che è successo. Per chi ci lavora e per chi ci gioca, è una sfida avvincente. Perché ha il passato, e lo senti, ma ha anche il presente». E se le cose in casa Juve dovessero continuare come in questo avvio di stagione, chissà che a gennaio non vada in scena il secondo atto.

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