INTER-GENOA 0-0

(4-3-3): J.Cesar; Maicon, Cordoba, Burdisso, Chivu; Zanetti, Stankovic, Muntari (dal 10′ s.t. Cruz); Quaresma (dal 1′ s.t. Obinna), Ibrahimovic, Adriano (dal 1′ s.t. Balotelli). (Toldo, Materazzi, Maxwell, Mancini). Allenatore: Mourinho.

(4-3-3): Rubinho; Papastathopoulos, Biava, Ferrari; Mesto, Motta, Juric, Criscito; Rossi (dal 38′ s.t. Bocchetti), Milito (dal 33′ s.t. Jankovic), Sculli (dal 17′ s.t. Vanden Borre). (Scarpi, Brivio, Roman, Potenza). Allenatore: Gasperini.



Orsato di Schio.

Giornata grigia, terreno in discrete condizioni, spettatori 50.000; angoli 6-2 per l’Inter. Espulso Juric per doppia ammonizione al 16′ s.t. Ammoniti Muntari, Criscito, Ferrari, Maicon, Ibrahimovic, Motta, Burdisso. Recupero: 1′ p.t.; 6′ p.t.

Julio Cesar 7: salva il risultato in almeno due occasioni. Sempre sicuro



Maicon 6,5: Il solito treno sulla destra, nel secondo tempo centellina le scorrerie offensive perchè la squadra è già abbastanza sbilanciata

Cordoba 6: I soliti recuperi e la solita attenzione contro le offensive del Genoa. Gioca in coppia con Burdisso: si sente la mancanza del “regista” difensivo

Burdisso 5,5 : qualche sbavatura e un giallo evitabilissimo

Chivu 5,5: la classe c’è, la sostanza un po’ meno

Zanetti 6: come sempre inesauribile e deciso a non mollare

Stankovic 6: dopo un buon primo tempo non riesce a cambiare marcia quando l’andamento del match lo richiederebbe



Muntari 6: l’agonismo c’è ma è meno incisivo di altre volte e tende a fare confusione

Cruz 5: entra per il Muntari e giaca dietro a Ibra in 4-2-3-1 improvvisato. Non incide

Quaresma 5,5 : non riesce ancora a fare la differenza, qualche buon dribbling ma nulla di più

Obinna 6,5: entra e subito propone un’azione travolgente, poi con un numero si libera di due genoani e provoca l’espulsione di Motta.

Adriano 5: forse era stanco dopo la partita di Champions, non lascia traccia di se

Balotelli 5: gioca il secondo tempo subentrando ad Adriano ma non convince

Ibrahimovic 6,5: terminale offensivo insostituibile, tiene perennemente in tesione la difesa avversaria, anche se oggi non trova lo spunto decisivo