Oggi, forse per la prima volta, non parlerò male della tv. No, il mezzo catodico è da tener spento il più possibile, ma tra sabato e domenica qualcosa di emozionante si è visto. Parlo di colori nerazzurro e rosso e rossonero, naturalmente sport, Inter, Milan e Ferrari. Per chi è appassionato di sport ci sono stati tre momenti esaltanti, tre duelli che hanno tenuto incollati i telespettatori trepidanti allo schermo. Tensione ed emozioni che normalmente non si provano guardando i tg, Santoro, Vespa, Bonolis, etc.
Sabato, Reggina-Inter doveva essere una partita sul velluto per la squadra di Milano che giocava con l’ultima in classifica. Pronti via al 9’ Maicon e al 23’ Vieirà. Sembrava una partita in discesa e così i ragazzi si sono deconcentrati, fatti prima rimontare e poi hanno incassato il pareggio. Ma al 91’ uno ci ha creduto più degli altri, dalla difesa è andato in attacco, si è appostato in area e ha segnato il gol della vittoria. Ivan Cordoba (voto 10) è l’eroe della serata. I tifosi interisti alle stelle e quelli reggini nella polvere. Televisivamente abbiamo rivisto il gol da tutte le posizioni come se fosse ogni volta un gol diverso. I calabresi che non meritavano la sconfitta piangevano. I milanesi festeggiavano il terzino goleador.
Domenica, altra tensione, emozione, trepidazione davanti alla tv. Ultima gara del campionato del mondo di F1. Siamo a cinque giri dal termine Massa con la Ferrari è in testa alla gara, il rivale Hamilton è quarto. Il ferrarista sarebbe campione del mondo se l’inglese arrivasse sesto. Inizia a piovere e tutti i team di testa si fermano a cambiare le gomme, Tutti meno uno e Glock con la Toyota si ritrova suo malgrado in quarta posizione. A due giri dal termine Vettel su Toro Rosso che monta motore Ferrari sorpassa Hamilton che scivola in sesta posizione. Felipe è a casa sua in Brasile, è il massimo vincere la gara ed il campionato qui. Taglia il traguardo per primo ed al box della rossa i genitori del brasiliano esultano. In Italia si esulta. La regia stacca sull’inquadratura ad un chilometro, a due curve dal traguardo dove Hamilton sorpassa il povero Glock . La regia torna sul box italiano mentre un meccanico dice ai genitori di Felipe del sorpasso dell’inglese. Da lì in poi è il diluvio, non solo meteorologico. In un box si piange, mentre nell’altro si esulta. Sugli spalti del circuito i tifosi brasiliani non credono sia vero. Felpe Massa piange. In Italia si resta senza parole.
E ancora, in serata, quella che oggi è la capolista in Serie A, ospitava lo scalpitante Napoli di Reja. Partita vera, verissima, in discesa per i rossoneri a partire dal 44′ del primo tempo, quando Maggio frana su Jankulovski, prende la seconda ammonizione e finisce dritto negli spogliatoi. Da qui il Milan attacca con forza e determinazione, il Napoli non molla e tiene con le unghie e con i denti lo 0 a 0. La difesa non crolla sotto i colpi dei 4 attaccanti rossoneri, Iezzo sembra Superman e anche il palo aiuta la resistenza del fortino partenopeo. Poi un rigore generoso apre la strada al Diavolo. C’è un tappeto rosso tra Kakà e i tre punti. Ma di mezzo ci si mette ancora Iezzo che neutalizza il penalty. Tutto finito? Neanche per sogno, al 41′ Ronaldinho tira un punizione e una deviazione sfortunata di Denis fa finire la palla in fondo alla rete. Tanti complimenti al Napoli, che negli ultimi minuti si rituffa in avanti sfiorando il gol, ma tre punti al Milan.
Questi duelli sono stati avvincenti, ci hanno lasciati con il fiato sospeso fino all’ultimo minuto, ci hanno fatto poi esultare o piangere. Una volta tanto la tv ci fatto anche pensare. Fattori imprevedibile hanno cambiato il finale di questi avvenimenti, un gol di un difensore in pieno recupero, un sorpasso di un pilota all’ultima curva, un autogol. Fortuna dirà qualcuno, destino diranno altri. Concludo con una frase di un noto scrittore: “Il calcio è come nella vita, non sai mai dove la palla ti può capitare”. Indovinate chi è lo scrittore e fate vedere ai vostri bambini meno Disney Channel e più eventi sportivi.