L’Inter prova la fuga, la Juve, la sola squadra delle prime sei ad andare a punti (oltre ai nerazzurri ovviamente) è l’unica che prova a stargli dietro. Ma c’è chi non riesce a gioire appieno dei successi del proprio club: Giovinco e Balotelli, maglia diversa, destini identici.
Entrambi fortemente voluti dal proprio club, entrambi hanno iniziato la stagione con l’etichetta del fuoriclasse in erba dopo ottime cose fatte vedere l’anno passato. Ed entrambi caduti nel dimenticatoio nel giro di un paio di mesi e diventati ben presto il centro di polemiche e conseguenti voci di mercato.
Il solitamente pacato e diplomatico Ranieri arriva addirittura a sbilanciarsi più del consueto nei confronti della Formica Atomica: «Giovinco vuole più spazio? Vuol dire che chiederò una deroga per giocare in dodici». Toni seccati che non gli sono propri e che fanno trapelare qualcosa, sono la spia di un rapporto che non è, o forse non lo è mai stato, sereno. Certo, ciclicamente non mancano i complimenti. Nel dopopartita di sabato, venti minuti per il giovane bianconero, Ranieri aveva detto: «Lo abbiamo fatto rientrare da Empoli proprio perché crediamo tantissimo in lui. È un giocatore molto versatile». Ma dopo il colpo al cerchio, uno alla botte: «Dovrà lavorare molto per trovare spazio». Giovinco ha ottenuto ad ottobre il prolungamento del contratto ma, come ha fatto sapere nei giorni scorsi il suo agente Pasqualin, non è da escludere che il ragazzo a breve prenda decisioni per il suo futuro, un futuro che lo vede sempre meno bianconero.
Stesso discorso per un altro baby-prodigio, che a suon di gol era arrivato ad aspettare una chiamata da Lippi, ma poi si è trovato a fare tanta, troppa panchina. Ieri addirittura Mario Balotelli si è accomodato in tribuna perché, a detta del generale Mourinho, non è abbastanza dedito al lavoro. Il portoghese ha precisato la sua posizione nel dopo partita: «Se si allenasse al 50% sarebbe già uno dei migliori al mondo, purtroppo non si allena neanche al 25%. Io dico che è un ragazzo giovane, di 17 o 18 anni che si allena insieme a gente come Figo, Cordoba, Zanetti, dai quali dovrebbe prendere esempio. Non posso accettare che uno che non è ancora niente, non è arrivato, è ancora un talento e una promessa, possa lavorare meno di loro. Abbiamo avuto una conversazione insieme questa settimana, sono preoccupato perché lui è un patrimonio nostro e del calcio italiano. Deve lavorare meglio, capire che ci sono delle cose importanti per me e che io penso siano importanti per lui e per il suo futuro».
Anche in questo caso da una parte gli elogi sulle qualità del ragazzo, dall’altra parte la conferma del fatto che bisogna saper aspettare e soprattutto impegnarsi. E anche in questo caso le sirene della Premiere League non si sono fatte attendere, con Moratti che ha confermato l’interesse del Tottenham per Balotelli; ma anche senza scomodare gli inglesi, c’è Mihajlovic che pressa per poter portare il giovane a Bologna. SuperMario e la Formica Atomica, nomi da supereroi. Ma ci vorranno tutti i loro poteri per riuscire a riconquistare un posto da titolari.