Quando la spina dorsale è dritta e robusta, tutto l’organismo ne trae giovamento. Succedeva all’ultimo grande Milan con Maldini-Pirlo-Kakà, succede attualmente dall’altra parte del naviglio con uno straripante Maicon, un Cambiasso che detta i tempi e un Ibrahimovic spettacolare terminale offensivo. E succede anche a Torino dove ieri la Juve si è mostrata come un corpo atletico e roccioso che trova nell’asse che parte da Chiellini e, passando da Sissoko, arriva ad Amauri una base solida dalla quale si può costruire di tutto. Il tronco bianconero è irrobustito sin dalle radici dall’ottimo Molinaro e a centrocampo a fianco dell’ivoriano c’è un Marchisio insuperabile. Il resto della squadra diventa ornamento non solo decorativo ma assolutamente imprescindibile per fare bello l’albero di Natale juventino. Una squadra fisica, ma con grande qualità, compatta ma capace di trovare nelle individualità una serie incredibile di soluzioni differenti.



La Juve è seconda, da sola, e viene da tre vittorie consecutive. Prima della sconfitta con l’Inter, altre cinque vittorie. Fanno 24 punti su 27 nelle ultime nove gare. L’Inter ne ha totalizzati 26, uno in meno. Come dire, se lo scontro diretto fosse andato diversamente, sarebbero i nerazzurri l’anti-Juve. La realtà però non può passare in secondo piano e l’Inter sta davanti, a +6. L’anno scorso comandava, con un punto in più, la classifica davanti alla Roma, distaccata di sette lunghezze. Sappiamo com’è andata finire. La storia recente ci insegna che il campionato non è mai chiuso a dicembre. E che non si vince più il tricolore con gli scontri diretti, dove quest’anno le prime tre si sono divise la torta. Gli uomini di Ranieri, dopo gli sbandamenti di inizio stagione, sono proprio con le piccole e medie squadre che hanno mostrato il loro valore, asfaltandole con tranquillità come ai tempi d’oro: 2 gol al Lecce, 4 alla reggina, 4 al Genoa, 2 al Chievo. Il totale del post-Napoli dice 22 reti fatte, 6 subite. Le statistiche dell’ Inter, che ieri ha stentato contro il Chievo e che ha lasciato punti in casa contro i Grifoni come a Firenze contro i viola, dicono 16 marcature all’attivo e 5 al passivo.



Anche i numeri, insomma, fanno pendere la bilancia dalla parte della Vecchia Signora che, in più, ha anche a referto un rendimento nettamente migliore in campo internazionale dove ha centrato il passaggio del girone di Champions da prima della classe con 12 punti, senza mai perdere, con 7 reti fatte e 3 subite, contro i soli 8 gol totalizzati dall’Inter (8 reti realizzate, addirittura 7 subite). Se dire che l’Inter è l’anti-Juve è esagerato, è almeno lecito credere che attualmente, le due squadre se la giocano alla pari. E che salvo imprevisti il derby d’Italia si prolungherà ancora per diversi mesi.

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