Il colmo per un giocatore che scende in campo in una gelida serata di dicembre? Essere poco freddo sotto porta. Sembra una battuta, ma a Milano non fa molto ridere. Dopo le ultime amare prestazioni dei rossoneri in campionato e il pareggio in extremis in Uefa, ecco l’ultimo flop con l’uscita di scena dalla Coppa Italia. Che sarà anche una competizione minore e snobbata, ma lo è per il Milan come per le altre squadre. E il verdetto del campo dice che la Lazio approda ai quarti mentre Ancelotti torna a casa con qualche pensiero in più. Perché la “freddezza” che il reo confesso Shevchenko ha ammesso di non avere avuto ieri sera non può non preoccupare l’allenatore, lo staff e i tifosi. Quella, unita allo stato psico-fisico dell’ucraino che non è apparso ancora in sintonia con la squadra, è apparso lento e demotivato. Di certo va detto che Sheva, abituato per anni ad essere il perno del reparto offensivo, non può non trovarsi a disagio nel ruolo di comprimario. Ci sono giocatori capaci di dare il meglio quando subentrano a partita in corso, altri che invece, per caratteristiche forse più mentali che fisiche, che sentono di più la mancanza di continuità. Lui è così, deve giocare. Invece per lui solo ritagli di partite e comparsate nelle coppe. Un gol in Uefa e uno ieri, il 13esimo alla Lazio in 17 partite. D’altra parte 13 e 17 non sono proprio numeri che notoriamente portino bene. E così al momento no dei rossoneri si somma il momento no di Sheva: «Sono contento per il mio gol, ma resta molto rammarico, ci tenevamo a vincere. Voglio ringraziare i tifosi, anche se erano pochi, mi sono stati vicino. Si, finalmente ho trovato questo gol a San Siro, mi sento sempre meglio, sto crescendo. Per me la cosa più importante è raggiungere la condizione e ogni partita che gioco è un passo avanti». Nonostante tutto però, l’attaccante vuole mantenere la calma ed è tranquillo sul suo futuro: «Devo ancora trovare la tranquillità vicino alla porta per segnare. Quando non giochi tanto, ti resta sempre un dubbio su cosa fare: volevo tirare subito, poi ho portato avanti la palla con il sinistro e Muslera ha chiuso lo spazio. Quella è stata un’occasione sbagliata da me. Posso fare meglio. Se avessi segnato quel gol, sarebbe stata un’altra partita. Anche perché poi siamo rimasti con un uomo in meno e per noi è stato tutto più difficile. Sto lavorando tantissimo, ma a me non basta giocare contro la Lazio, voglio giocare meglio. Il mercato? Io sono concentrato al 100 per cento sul Milan».