«Non avrei dubbi e sceglierei Del Piero». Ilario Castagner, l’ex tecnico del Perugia dei miracoli e oggi commentatore per le reti Mediaset, non ha dubbi. Il dibattito su Del Piero e su una sua possibile convocazione in Nazionale in vista dell’Europeo sta infiammando le cronache dei giornali. Alessandro Del Piero si sta meritando la convocazione a suon di gol a tal punto che lo stesso Donadoni ieri è stato costretto a precisare che «Le porte della nazionale non sono chiuse per nessuno tanto meno per Del Piero». Con la tripletta di Bergamo il capitano è arrivato a 237 gol con la maglia della Juve, 151 in serie A. Ma se questo non può bastare, bisogna ricordare che Pinturicchio non segnava così tanto dalla stagione 1997-1998 quando infilò 21 reti, di cui 4 su rigore. Quest’anno ha toccato quota 17 (2 su rigore). Non serve una grande memoria storica per ricordare che nella passata stagione, se pur in serie B, ha realizzato 20 reti e si è laureato capocannoniere. Del Piero a questo proposito non ha peli sulla lingua: «Sono tre anni che gioco su questi livelli». «Del Piero merita la convocazione – sottolinea Castagner -. Lo merita per il campionato che sta facendo e anche per una sorta di riconoscenza perché faceva parte del gruppo mondiale. Certo se Donadoni non lo convocasse si inimicherebbe una grande fetta dei tifosi italiani». C’è un posto libero, fra Del Piero e Cassano chi selezionerebbe? «Del Piero. Cassano ne ha combinate di tutti i colori. Ho sentito recentemente i suoi allenatori che dicevano che quando Cassano sembra averti dato retta nel giro di poco tempo cambia idea. È troppo imprevedibile». C’è qualche nome che suggerirebbe a Donadoni? «Quest’anno – continua Castagner – ho visto spesso la Juve e devo dire che uno come Legrottaglie merita una chiamata. In difesa poi gli altri interpreti non stanno passando un gran momento di forma». L’ipotesi Inzaghi è da scartare a priori? È fresco e può essere decisivo a partita in corso. «Il discorso può essere condizionato dalla scelta delle altre punte. Il titolare fisso è Toni. Non so se Donadoni seguirà la linea Borriello, che è il più adatto ad essere il vice Toni. Inzaghi ha bisogno di guardare la porta, arriva alla conclusione se i compagni riescono ad andare sul fondo. Se a Inzaghi si chiede di fare la sponda e di venire incontro al pallone non è adatto. Lui è bravissimo a rompere le scatole al portiere, vive per l’area di rigore. Ha l’egoismo tipico della prima punta».



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