Tutto passa dal “Franchi”. Sarà il ritorno giovedì prossimo a chiarire chi tra Rangers e Fiorentina raggiungerà l’agognata finale. I viola tornano dall’Ibrox Park con un pareggio a reti bianche pericoloso perché mette gli scozzesi nelle condizioni di venire in Italia e avere due risultati utili: la vittoria e il pareggio con gol. Non sarà facile.
Con il senno di poi resta il rammarico per non aver sfruttato le precarie condizioni (otto indisponibili) dei padroni di casa. Il tecnico dei Rangers Smith non si sarebbe certo aspettato niente di meglio, ma anche Prandelli a fine gara si dice soddisfatto: «Fare una partita così su un campo difficile non è da tutti. Prima della partita avrei messo la firma sull’eventualità di giocarmi tutta la qualificazione a Firenze. Certo lo 0 a 0 è pericoloso perché lascia aperte delle chances ai Rangers».
Nella prima frazione dopo un’iniziale fase di studio i viola hanno preso le redini del gioco e hanno cercato di scardinare il muro dei Rangers, preoccupati più a difendere il fortino che ad offendere. Si va sul riposo con la convinzione che i toscani possano sferrare da un momento all’altro l’attacco decisivo. Rispetto al primo tempo i padroni di casa partono motivati, ma si spengono alla distanza così come il duo Mutu-Santana. Pazzini, forse per il tardivo inserimento di Mutu, non ha vita facile nella morsa dell’esperto capitano Weir. In difesa i viola – sugli scudi Ujfalusi che non doveva nemmeno essere della partita – non rischiano come testimonia l’inoperosità di Frey. Alla fine il risultato rispecchia l’andamento della gara, nonostante fra i dirigenti italiani serpeggi un po’ di malumore per il catenaccio scozzese: «Catenaccio scozzese? Ognuno – sottolinea Prandelli – prepara le partite come crede, lo avessimo fatto noi avremmo ricevuto critiche per mesi. Il nostro primo tempo è stato ottimo, potevamo fare gol, nella ripresa si sono abbassati anche di più, diventava difficile trovare superiorità numerica sugli esterni. Era il caso di tentare qualche tiro in più da fuori area, qui non siamo stati bravi».
Non c’è il tempo per rifiatare: tra due giorni, prima di preparare il ritorno con i Rangers, c’è la sfida Champions con la Fiorentina. Nell’altra semifinale delude il Bayern Monaco costretto al pari interno (1 a 1 gol di Ribery) dallo Zenit San Pietroburgo, che nel finale ha rischiato il colpaccio. I russi allenati dal ct olandese Advocaat sono la sorpresa del torneo. I bavaresi al ritorno potranno, però, schierare il bomber Toni (giovedì squalificato e sostituito dal tandem Klose-Podolski).
Il tabellino
Rangers Glasgow (4-5-1): Alexander, Broadfoot, Weir, Cuellar, Papac, Dailly, Hemdani, Davis, Nacho Novo (59’ Buffel), Whittaker, Darcheville (59’ Cousin). All: Smith.
Fiorentina (4-3-3): Frey, Jorgensen, Ujfalusi, Gamberini, Gobbi, Kuzmanovic, Liverani, Montolivo, Santana, Pazzini (80’ Vieri), Mutu. All: Prandelli.
Arbitro: Vassaras.
Ammoniti: Santana, Gobbi, Gamberini.