Pazza Inter, amala. Ai tifosi nerazzurri piace molto questo tormentone, ma forse in certi momenti ne farebbero volentieri a meno. Il grido meno simpatico “andate a lavorare” rivolto ai giocatori da tutto lo stadio di San Siro è emblematico. Un Siena senza grilli per la testa rimedia un pareggio che riapre il campionato e riduce – per il contemporaneo successo della Roma sull’Atalanta – a una sola lunghezza (due virtuali perchè gli scontri diretti premiano i neroazzurri) il margine di vantaggio della capolista. Ad onor la ruota della fortuna sembra non trovare più la casella dell’Inter tra infortuni (stagione finita per Cambiasso) ed errori (Manninger a dieci minuti dal termine para il rigore a Materazzi), anche quando aiutata da un arbitro che giudica con troppa fretta il fallo in area su Matrix e alza la bandierina per un fuorigioco inesistente su Maccarone.



Mancini dovrà essere bravo a gestire la settimana (il litigio tra Materazzi e Cruz per il rigore creerà dei malumori) e a cercare di ridare fiducia a una formazione che ha dilapidato in poche partite il vantaggio accumulato nella prima parte (stellare) del campionato. Non serve gettare la croce addosso a Materazzi: voleva il titolo dei giornali, ma del resto l’anno scorso lo scudetto era arrivato con un suo penalty. Il tecnico di Jesi sa anche che una vittoria all’ultima giornata potrebbe non bastargli la riconferma: il pubblico e soprattutto il presidente attribuiscono all’allenatore una gran parte delle responsabilità di questo finale. Di certo è un finale di campionato avvincente e ad armi pari. Negli ultimi novanta minuti l’Inter e la Roma sfideranno in trasferta il Parma e il Catania, enrambe in lotta per la salvezza. Non ci potranno essere, quindi, favoritismi o motivazioni diverse. O dentro o fuori. La Roma deve solo vincere, l’Inter sa che un pareggio potrebbe non bastare. Nel frattempo Mancini è stato accontentato: voleva lottare fino alla fine per dare più importanza allo scudetto. Corsi e ricorsi storici. Sulla panchina dei ducali siede Hector Cuper, quello del 5 maggio. I tifosi nerazzurri non dormiranno notti tranquille.



La Fiorentina supera il Parma e approfitta dello scivolone del Milan a Napoli per guadagnare la Champions virtuale. I rossoneri irriconoscibili pagano dazio (come Inter e Juve) alla legge del San Paolo, adesso sperano nell’impegno del Torino contro la Fiorentina. Kakà e compagni hanno forse convogliato tutte le energie nervose nel derby e sono arrivati scarichi, sicuri di avere il quarto posto in tasca. Il Parma per mezz’ora in B ringrazia Alessandro Del Piero (capocannoniere insieme a Borriello e Trezeguet) che a due minuti dal termine ha acciuffato il Catania di Zenga. Quando gli etnei pensavano di aver raggiunto la salvezza, sono stati gelati dal capitano bianconero. La Juve ha onorato la partita, ma evidentemente la stanchezza (e gli Europei alle porte) fanno tirare il freno. Con il pareggio della Juve resta in corsa anche l’Empoli, battuto nella bolgia del Granillo dalla Reggina. L’Empoli si gioca tutto in casa contro il Livorno già retrocesso, ma l’attenzione sarà concentrata sui campi di Parma e Catania. Per i calabresi arriva una salvezza sofferta, ma meritata. Ancora più meritata la permanenza in A del Cagliari di Ballardini che ha espugnato il terreno dell’Udinese (formato vacanza). Il Torino grazie alla stella Rosina spedisce in B il Livorno. Nelle altre gare la Lazio vince a Genoa, mentre la Samp con un gol di Cassano espugna Palermo.



La penultima giornata
Fiorentina-Parma 3-1
Genoa-Lazio 0-2
Inter-Siena 2-2
Juventus-Catania 1-1
Livorno-Torino 0-1
Napoli-Milan 3-1
Palermo-Sampdoria 0-2
Reggina-Empoli 2-0
Roma-Atalanta 2-1
Udinese-Cagliari 0-2
 
La classifica
Inter 82; Roma 81; Juve 71; Fiorentina 63; Milan 61; Sampdoria 59; Udinese 57; Napoli 50; Genoa 48; Palermo 46; Atalanta 45; Siena, Lazio 43; Cagliari 41; Torino 40; Reggina 39; Catania 36; Parma 34; Empoli 33; Livorno 30.
 
I tabellini
FIORENTINA (4-3-3): Frey; Jorgensen, Ujfalusi, Gamberini, Gobbi, Liverani (62’ Donadel), Montolivo (79’ Potenza), Kuzmanovic (62’ Semioli), Santana, Pazzini, Osvaldo. All. Prandelli.
PARMA (4-4-2): Pavarini; Coly, Falcone (19’ Rossi), Paci, Castellini, Parravicini (82’ Dessena), Morrone, Mariga, Budan (45’ Gasbarroni), Lucarelli, Reginaldo. All. Cuper.
Arbitro: Morganti.
Marcatori: 10’ Budan, 39’ Santana, 78’ Semioli, 86’ Osvaldo.
Espulso: 80’ Rossi.
Ammoniti: Mariga, Morrone, Semioli, Ujfalusi, Paci, Dessena.

GENOA (3-4-3): Rubinho (46’ Scarpi); Konko, Bovo, Lucarelli, Rossi, Fabiano (46’ Borriello), Juric, Milanetto, Danilo, Sculli (68’ Wilson), Figueroa. All. Gasperini.
LAZIO (4-3-1-2): Ballotta; Zauri, Artipoli (66’ Cribari), Rozehnal, De Silvestri, Behrami (71’ Dabo), Ledesma, Mutarelli, Mauri, Pandev (79’ Bianchi), Rocchi. All. Rossi.
Arbitro: Pierpaoli.
Marcatori: 31’ Pandev, 47’ Rocchi.
Ammoniti: Pandev, De Silvestri, Bovo, Zauri.

INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Burdisso, Materazzi (85’ Pelè), Maxwell (81’ Crespo), Zanetti, Vieira, Cambiasso, Jimenez, Balotelli (63’ Suazo), Cruz. All. Mancini.
SIENA (4-3-2-1): Manninger; Ficagna, Portanova, Loria, Rossi, Vergassola, Codrea (46’ Alberto), Galloppa (65’ Riganò), Locatelli (46’ Coppola), Kharja, Maccarone. All. Beretta.
Arbitro: Gava.
Marcatori: 11’ Vieira, 30’ Maccarone, 45’ Balotelli, 69’ Kharja.
Ammoniti: Materazzi, Ficagna, Coppola, Riganò.
Note: 80’ Manninger para il rigore a Materazzi.
 
JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Zebina, Legrottaglie, Chiellini, Grygera, Camoranesi, Sissoko, Tiago (66’ Nocerino), Palladino (72’ Nedved), Trezeguet, Del Piero (92’ Pasquato). All. Ranieri.
CATANIA (4-4-2): Bizzarri, Silvestri, Terlizzi, Stovini, Sabato, Baiocco, Biagianti, Tedesco (69’ Edusei), Vargas (61’ Izco), Mascara, Martinez (87’ Silvestre). All. Zenga.
Arbitro: Trefoloni.
Marcatori: 3’ Martinez, 89’ Del Piero.
Ammoniti: Tiago, Grygera, Camoranesi, Chiellini, Nocerino, Izco.

LIVORNO (4-4-2): Amelia; Pulzetti (30’ Sidny), Melara, Knezevic, Giannichedda, Loviso, De Vezze, Bergvold, Vailatti (46’ Tavano), Diamanti, Rossini (62’ Bogdani). All. Orsi.
TORINO (4-3-2-1): Sereni; Motta (62’ Della Fiore), Di Loreto, Lanna, Pisano, Diana, Corini, P. Zanetti (64’ Grella), Di Michele, Stellone (78’ Bjelanovic), Rosina. All. De Biasi.
Arbitro: Rocchi.
Marcatore: 41’ Rosina.
Ammoniti: Knezevic, Amelia, De Vezze, Rossini, Zanetti, Corini, Diana, Motta.
 
NAPOLI (3-5-2): Navarro; Cannavaro, Contini, Domizzi, Mannini (78’ Garics), Pazienza, Gargano, Hamsik (91’ Montervino), Savini, Sosa, Lavezzi (87’ Bogliacino). All. Reja.
MILAN (4-3-2-1): Kalac; Bonera, Nesta, Kaladze, Favalli (60’ Jankulovski), Gattuso (68’ Serginho), Brocchi (46’ Pato), Ambrosini, Kakà, Seedorf, Inzaghi. All. Ancelotti.
Arbitro: Farina.
Marcatori: 35’ Hamsik, 68’ Domizzi (r.), 92’ Garics, 93’ Seedorf.
Ammoniti: Hamsik, Gattuso, Mannini, Kakà, Nesta e Sosa.

PALERMO (4-2-3-1): Agliardi; Cassani, Biava, Rinaudo, Balzaretti (73’ Zaccardo), Guana, Simplicio (65’ Tedesco), Jankovic (65’ Cavani), Miccoli, Caserta, Amauri. All. Colantuono.
SAMPDORIA (3-5-2): Mirante; Sala, Gastaldello, Accardi, Palombo, Maggio, Sammarco, Franceschini (90’ Delvecchio), Pieri, Cassano (73’ Montella), Bellucci (63’ Bonazzoli). All. Mazzarri.
Arbitro: Russo.
Marcatori: 61’ Cassano, 76’ Maggio.
Ammoniti: Simplicio, Sammarco.

REGGINA (4-3-2-1): Campagnolo; Lanzaro, Cirillo, Valdez, Costa, Barreto, Tognozzi, Modesto, Cozza (61’ Vigiani), Brienza (80’ Cascione), Amoruso (87’ Stuani). All. Orlandi.
EMPOLI (4-4-2): Bassi; Raggi, Marzoratti, Buscè, Tosto, Abate, Moro (80’ Marchisio), Antonini (46’ Marianini), Vannucchi (55’ Saudati), Giovinco. All. Cagni.
Arbitro: Saccani.
Marcatori: 68’ Barreto, 79’ Amoruso.
Ammoniti: Abate, Cascione, Giacomazzi Valdez e Marianini.
 
ROMA (4-2-3-1): Doni; Cicinho, Panucci, Mexes (48’ Antunes), Tonetto, De Rossi, Pizarro, Perrotta (31’ Cassetti), Aquilani, Vucinic, Mancini. All. Spalletti.
ATALANTA (4-4-1-1): Coppola; Belleri, Talamonti, Pellegrino, Bellini, Ferreira Pinto, De Ascentis, Padoin (54’ Rivalta), Muslimovic (50’ Paolucci), Doni, Floccari (72’ Inzaghi). All. Del Neri.
Arbitro: Banti.
Marcatori: 23’ Panucci, 67’ De Rossi, 88’ Bellini.
Ammoniti: Talamonti, De Ascentis, Pellegrino e Bellini.

UDINESE (3-4-3): Handanovic; Zapata, Coda, Lukovic, Mesto, D’Agostino (70’ Pinzi), Inler, Dossena (62’ Floro Flores), Pepe (89’ Eremenko), Quagliarella, Di Natale. All. Marino.
 CAGLIARI (4-3-1-2): Storari; Canini, Lopez, Bianco, Agostini, Biondini, Fini (60’ Parola), Foggia (88’ Del Grosso), Cossu, Acquafresca (83’ Matri), Jeda. All. Ballardini.
Arbitro: Brighi.
Marcatori: 48’ Acquafresca, 55’ Cossu.
Ammoniti: Agostini, Mesto, Inler, D’Agostino, Cossu.