La cronoscalata di 13,5 km da San Vigilio di Marebbe a Plan de Corones è stata vinta da Pellizotti, della Liquigas, con il tempo di 40′ e 26″. Secondo si è piazzato Sella, a 6 secondi e per poco non si regalava la tripletta dolomitica. Poi Simoni a 17″, Contador a 22″ e Riccò a 30″. Distacchi minimi erano annunciati e distacchi minimi sono stati. Lo sconfitto di giornata è Di Luca, che ha preso 1’45” da Pellizotti, e perso 1’23” dalla maglia rosa Contador. Dal punto di vista del paesaggio e del pubblico di spettacolo sullo sterrato di Plan de Corones se n’è visto. Forse l’aspetto più rimarcabile della giornata è stato la gran fatica sui visi dei corridori. Le rampe che da San Vigilio portano sino alla vetta oltrepassano anche il 20% e ogni corridore, nessuno escluso, ha tagliato il traguardo col viso stravolto. Basta guardare la media del vincitore, attorno ai 20 km/h: credo che questa sia stata la tappa più lenta nella storia del Giro, almeno nel dopoguerra. Nello stretto del bosco i corridori passavano uno a uno. Davanti un gran numero di tifosi, arrampicatisi sin quassù per applaudire i girini. Dietro una motocicletta con a cavalcioni un meccanico che portava a tracolla una bici di ricambio per il corridore. In mezzo il ciclista, stanco e aggrappato al manubrio. A tenere l’ordine, a gruppetti sparsi qua e là tra i tifosi, dei volontari degli alpini. Moltiplicate questa scena per ogni corridore, e avrete la cronometro di oggi, che non ha riservato grandi scossoni, se non l’uscita dai primissimi di Di Luca. Insomma, ci si era divertiti di più ieri e forse su un terreno del genere sarebbe stato divertente vedere l’arrivo di una tappa in linea. Nella classifica generale Riccò rende 41″ a Contador, che resta Maglia Rosa. Terzo diventa Simoni, a 1’21”. Bruseghin diventa 4° a 2′, precedendo di poco Pellizotti, che diventa 5° a 2’05”. Poi Di Luca che da 3° diventa 6° a 2:40, 7° Menchov a 2:47, 8° Sella 4’19” e Van der Broeck a 4’38” e infine 10° Pozzovivo a 5’25”. La classifica resta corta, e ci si rivede tutti dopodomani per l’arrivo a Locarno. Domani riposo. Per quanto riguarda la sfida tra i big l’appuntamento è per il Monte Pora, venerdì, tappa dove sicuramente la stanchezza farà allungare questa classifica ancora, incredibilmente, cortissima.



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