«Gli uomini della Inner Circle Sport stanno ancora lavorando. Se le trattative sono finite, come si dice o si legge, cosa stanno a fare?». Chi racconta questi giorni di passione e smarrimento per le sorti e il futuro dell’As Roma è Carlo Zampa, una delle voci più conosciute e amate dai tifosi della “Maggica”. Con lui facciamo un viaggio nella Capitale, per capire gli umori della piazza, del cuore pulsante giallorosso, di chi ogni giorno, attraverso l’emittente radiofonica Centro Suono Sport, fa sentire l’amore e l’attaccamento per la società della famiglia Sensi.
In questi giorni continuano a circolare smentite sulla vendita della società a Soros. A questo punto la Roma resterà ai Sensi?
Tutti i giorni escono comunicati della società, o meglio di Italpetroli, che smentisce di aver ricevuto offerte formali, e questi vanno presi per buoni. Su Il Romanista di ieri leggo però che sarebbe Soros a non voler più acquistare la Roma. Evidentemente c’è qualcosa che non quadra: come può Soros ritirarsi da un’offerta che non avrebbe mai fatto?
La trattativa sembrava ormai chiusa il 18 aprile…
Sì, sembrava tutto fatto. Finché non è uscita la voce di una fantomatica offerta araba. Bisognerebbe capire chi l’ha fatta circolare e perché, dato che da allora sono nati tutti i problemi con Soros.
Cosa si può ipotizzare quindi per il futuro?
Gli uomini della Inner Circle Sport stanno lavorando qui a Roma da mesi. Questo vorrà pur dir qualcosa. Certamente non significa che dietro ci sia Soros, perché la Inner è solamente un intermediario. È possibile quindi che l’acquirente possa essere un altro.
Si riferisce a Follieri e Fischer?
Queste sono solo ipotesi. La Inner potrebbe avere altri referenti. E’ una situazione ancora tutta in divenire. Domani poi dovrebbe sbarcare a Roma l’avv. Tacopina e potremmo saperne di più. L’ambiente, i tifosi preferirebbero comunque Soros… È ovvio, perché ci sarebbe la possibilità di compiere il grande salto. Attualmente la società non può garantire degli investimenti se non a fronte di cessioni o ricavi derivanti dalla Champions League. Avere la possibilità di avere un presidente come Soros dà veramente la possibilità di fare quel salto di qualità che sognano tutti i tifosi. Questo non vuol dire assolutamente andare contro i Sensi. È solo che per poter arrivare ai livelli delle grandi società europee anche a livello di vittorie e prestigio bisogna avere alle spalle una potenza economica di primo ordine.
Che futuro di mercato si può ipotizzare per la Roma pensando all’arrivo di Soros o alla permanenza dei Sensi?
Innanzitutto Mancini andrà sicuramente via; ancora non si sa dove e a quale prezzo. Se Soros dovesse arrivare, avrebbe tutto l’interesse nell’investire sui giocatori per cercare di vincere e rientrare così dal costo dell’acquisto della società. Se dovessero restare i Sensi, la Roma potrebbe spendere sul mercato solo gli introiti derivanti dalla Champions League e dai diritti televisivi e quelli da eventuali cessioni.
Tornando alla stagione passata, pensa che il giudizio di De Rossi sul campionato sia giusto o sbagliato?
De Rossi ha detto cose assolutamente vere che tutti quanti pensano e che lui aveva già ribadito in altre circostanze. Le stesse parole dette mesi fa da Francesco Totti, deferito poi per la famosa frase degli aiutini. Penso che sia sotto gli occhi di tutti quello che è successo quest’anno. Bisogna avere un minimo di correttezza e onestà intellettuale per poter rendersene conto e ammetterlo.