Giornata ricca di spunti per il calciomercato del Milan, che ha ufficialmente chiuso l’affare Zambrotta: ieri alle 22 la società rossonera e il Barcellona hanno raggiunto l’accordo per 9 milioni di euro, con un premio di altri 2 nel caso il Milan arrivi nei primi 3 posti della classifica nel prossimo campionato.
Intanto si fanno sempre più insistenti le voci che danno Carlo Ancelotti vicino sulla panchina del Chelsea. L’ipotesi di un possibile approdo alla corte di Abramovich sarebbe possibile solo con l’arrivo in rossonero di Drogba più soldi. Marcello Lippi, candidato numero uno alla possibile successione sulla panchina milanista, ha fatto sapere oggi di pensare solo alla Nazionale o alla Juventus. Ma Galliani ha già smentito la possibile partenza del tecnico: «Ancelotti resta. Ricordiamo che lui è quello che 2 anni fa ha detto no al Real ed ora al Chelsea. Non vendiamo nè i campioni nè gli allenatori».
Il vicepresidente del club milanese ha fatto anche il punto su questo inizio di calciomercato. :«Abbiamo chiuso con Flamini e Zambrotta. Uno dei tre portieri sarà sicuramente Abbiati e ho dato in prestito al Bordeaux Gourcuff. Il Galatasaray vuole Simic, ma devo sentire ancora Dario cosa vuole fare. E vorrei ricordare come l’anno scorso il vivaio del Milan ha ceduto giocatori per una cifra di 17 milioni di euro. Quest’anno arriveremo a 26».
E dopo le frenate su Ronaldinho da parte di Berlusconi senior e junior, ecco che Galliani alimenta ancora le speranze di portare alla corte di Ancelotti il fenomeno brasiliano: «Stiamo facendo il possibile per acquistarlo. Prenderemo comunque un attaccante di peso capace di sostituire Ronaldo». Sempre vive le strade che porterebbero ad altri nomi per il reparto offensivo come Gomez (Stoccarda), Sheva (Chelsea), Berbatov (Tottenham) e Adebayor (Arsenal).
Sfumata invece la trattativa per Eto’o, sempre più vicino all’Inter, per una questione meramente economica: «Ci hanno chiesto 50 milioni e siamo scappati» ha affermato Galliani. Anche Rino Gattuso, in ritiro con la Nazionale, ha rilasciato oggi una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. «Berlusconi – ha detto – governa l’Italia e nel rispetto di chi l’ha votato non può spendere come Moratti. Comunque abbiamo dimostrato che negli scontri diretti li battiamo». E’ certo anche lui che Ancelotti rimanga e racconta un aneddoto sul suo rinnovo: «Galliani ci ha messo 5 minuti. Mi ha detto che una bandiera non si alza una mattina e smette di esserlo. Pensavo fosse finito il ciclo, mi hanno fatto sentire importante e sono rimasto».