L’Italia affronta la Spagna per cercare di proseguire il suo cammino nel campionato europeo. Sandro Piccinini, noto commentatore e conduttore televisivo delle reti Mediaset, in questa intervista cerca di farci capire quali avversari si troveranno di fronte gli uomini di Donadoni, e come dovranno comportarsi gli azzurri per tentare di vincere.
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Come giudica la Spagna? È un avversario da temere?
È una delle migliori squadre viste all’europeo, molto tecnica, composta da giocatori che conosciamo bene. Si muovono molto velocemente in campo e sembrano essere in uno buono stato di forma. Il loro centrocampo è di grande qualità e tecnica: insomma un avversario molto pericoloso. E poi hanno due attaccanti formidabili: Villa e Torres. Dalla nostra parte abbiamo la tradizione e il fatto che lo “scampato pericolo” ci ha dato un po’ di entusiasmo; inoltre i nostri giocatori hanno una grande personalità. Per noi, però, sarà certamente una partita molto difficile. Subire il loro gioco sarebbe pericoloso, perché la qualità dei loro attaccanti può fare la differenza.
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Beh, la Spagna avrà anche un punto debole…
I loro limiti sono di natura fisica, diciamo proprio a livello di altezza e peso, e qualche sbandamento difensivo in genere lo concedono. Perciò dobbiamo cercare di essere abbastanza aggressivi per metterli in difficoltà.
Servirà allora un’Italia a “trazione anteriore”?
Secondo me sì, perché la loro difesa messa in difficoltà, attaccata può andare in crisi. Lasciare il pallino a loro può essere molto pericoloso. Anche se ci chiudessimo, i loro attaccanti sarebbero capaci di “far male” anche negli spazi stretti. Non so se questo rientra nella mentalità della squadra di Donadoni, che sembra preferire un gioco di attesa o addirittura di rimessa.
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Per cercare di renderci pericolosi davanti, chi sarebbe meglio far giocare? È ancora il caso di schierare Toni, finora a secco di gol?
Toni è il nostro titolare, merita fiducia anche per l’esperienza che ha. Non sta benissimo, però è l’uomo di peso che serve in queste partite. Del resto non abbiamo un’alternativa di livello in questo ruolo: Borriello non ha l’esperienza di Toni, non ha la sua qualità. Va anche riconfermato Cassano, sperando che possa giocare un po’ più vicino a Toni, un po’ meno laterale, in modo da poter entrare di più nel vivo del gioco
E Del Piero?
Del Piero dovrà essere pronto all’occorrenza. Secondo me, in questo momento merita fiducia Cassano. Ha dimostrato di essere più brillante, più motivato. I talenti come lui in queste occasioni così importanti si esaltano – perché c’è il palcoscenico importante – e sanno trovare grandi stimoli. Vorrei vederlo solamente un po’ più nel vivo del gioco.
Le assenze di Pirlo e Gattuso per squalifica peseranno?
No, se giocheranno Ambrosini e Aquilani. Il romanista è un giocatore di talento enorme, anche se con caratteristiche diverse rispetto a Pirlo, e il milanista può fare benissimo il vice di Gattuso, che non è brillantissimo in questa fase.
Una domanda d’obbligo in questi casi: qual è il suo pronostico, come andrà a finire?
È veramente difficile dirlo: è come un terno al lotto, perché ci sarà grande equilibrio. Io sono ottimista per natura, ma sulla carta, per quello che si è visto finora, la Spagna sembra essere più forte.
Secondo lei chi vincerà l’europeo? Noi abbiamo qualche chance di arrivare in finale?
Sì, ce la possiamo fare. Dall’altra parte c’è la semifinale a sorpresa tra Germania e Turchia e noi potremmo vedercela con l’Olanda: difficile dire chi vincerà il torneo.