E’ arrivato a Milano come una rockstar (o meglio, visto l’abbigliamento, come un rapper), ma del divo ha solo l’enorme seguito e il conto in banca. Quello che ieri è sceso sul manto verde di S.Siro per essere presentato ad una platea di oltre 30.000 persone è un Ronaldinho impacciato, quasi commosso di fronte al benvenuto in grande stile che la società ha preparato per lui. Sembra un luogo comune, una frase fatta, ma il campione brasiliano ispira realmente simpatia, con quel suo sorriso gigante che gli si stampa in volto prima di rispondere ad ogni domanda. Un sorriso talmente grande che quasi fa passare in secondo piano l’evidente forma fisica sottotono, la silhouette arrotondata cammuffata da una maglia rossonera extra large, ancora priva di numero (e quando dallo studio di Sky, prima della presentazione, gli chiedono di fare vedere la pancia, il giocatore ride fingendo di non capire). Ma concediamogli tempo: se mente Galliani quando dice di non averlo mai visto così in forma, è anche vero che non sembra irrecuperabile e i tifosi rossoneri possono sperare che la festa di ieri sera gli dia la carica per tornare a risplendere come negli anni d’oro, che non sono poi così lontani.
Il Milan gestisce l’evento mediatico della presentazione del Gaucho così così: grande impatto, fuochi d’artificio interminabili, ballerine brasiliane in tutto il campo, musica che trasporta il Meazza direttamente sulla spiaggia di Copacabana. Però poi affianca Ronnie a due giocolieri del palleggio per una sessione in cui lui, palesemente restio, quasi sfigura e regala giusto un mezzo numeretto al pubblico. Un saluto in italiano stiracchiato e poi giri di campo al buio con palloni sparati sugli spalti. Il sorriso però, quello c’è sempre, e accompagna pure le sue prime dichiarazioni, quelle che già fanno sognare i rossoneri: “questo è un momento davvero speciale della mia carriera. Credo che qualsiasi giocatore sogni di poter giocare in una squadra importante come il Milan, per la grandezza di questo club, per l’importanza dei suoi giocatori. E’ davvero un momento speciale e indossare questa maglia è gia una vittoria per me. A Barcellona ho trascorso un periodo molto positivo della mia carriera, sono riuscito con i miei compagni a conquistare titoli importanti, poi per un periodo certi titoli non sono più arrivati per cui di comune accordo abbiamo deciso di separarci. Sono felice di essere qua e sono convinto che con la maglia del Milan potrò conquistare ancora molti titoli importanti.”
Allegria è la parola chiave di tutti i suoi discorsi. Ritorna anche quando gli viene chiesto del rapporto con Kakà: “E’ un’immensa allegria per me poter giocare con Kakà, lo considero uno dei migliori giocatori al mondo. Inoltre è anche un grande amico. Qui al Milan ho solo tanti amici e non credo che ci sarà alcun problema di adattamento. Con Kakà in particolare abbiamo giocato tante volte insieme in nazionale conquistando anche importanti vittorie.”
Prima, però, le Olimpiadi. “Ritengo le Olimpiadi una competizione molto importante soprattutto per il Brasile che non ha mai avuto molta fortuna. Questo è un momento molto importante della mia carriera, tutto sta cambiando e credo che questo impegno non disturberà affatto il mio inserimento nella squadra.”
Poi, una stagione che si profila elettrizzante, anche senza la Champions: “Chi ha avuto l’opportunità di giocare una competizione prestigiosa come la Champions League sa quale sia la sua importanza. Non poter disputare questa competizione quest’anno altro non è che una motivazione in più per fare in modo che il Milan torni a disputare questo torneo.”


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