La conferenza stampa di Luciano Spalletti, allenatore della Roma, a Trigoria. Il tecnico giallorosso parla della trattativa Mutu e delle caratteristiche che devono avere i due rinforzi per l’attacco.
Come è iniziata la preparazione?
La preparazione è iniziata bene, si sono fatti trovare tutti puntuali, tutti molto vogliosi di cominciare dopo le ferie, in condizione psicofisiche accettabili, con l’aggiunta di questi ragazzi nuovi vogliosi di mostrare le loro possibilità.
E’ finita la vicenda Mutu? E come giudica quanto accaduto?
Penso che sia finita, io prendo atto di quello è stato detto. Come avevo preso atto di quello che era stato detto prima: a certe condizioni l’affare si poteva fare e noi certe condizioni l’abbiamo rispettate. Se Mutu non è venuto non è certo colpa della nostra società. A questo punto la trattativa è chiusa. Ora cerchiamo qualcosa di diverso, con calma, c’è tempo. Non andiamo andare dietro all’eclatante.
La Roma cosa sta cercando?
Si cerca di portare due calciatori, bisognerà vedere quello che riusciremo a portare con le possibilità che abbiamo. Cercheremo di comporre la rosa con ruoli doppi, diciannove o venti calciatori più i portieri. Baptista? Io di Baptista non ne ho mai parlato. Questo brasiliano è un calciatore forte, ma noi a centrocampo siamo coperti. Se stavamo cercando Mutu, le caratteristiche sono quelle.
L’obiettivo primario della Roma della prossima stagione?
Sempre lo stesso, di continuare su questi livelli e cercare di crescere, possiamo cercare di forzare in base alla conoscenza che c’è tra i ragazzi.
La Roma è sotto le altre?
Non mi interessa, non voglio più fare questo discorso. Noi vogliamo prima di tutto farci rispettare, in base a un discorso di forza e di comportamenti, sempre con il massimo impegno.
Silva può essere un obiettivo?
Silva è un bel calciatore, è un calciatore forte, come tutti quelli di cui avete scritto. Poi c’è una trattativa da fare, vedremo.
Lei se la sentirebbe mai di bloccare un giocatore che vuole andare via?
Sono venuti a prenderci Mancini, sono venuti a prenderci Giuly, sarebbe stato ingiusto bloccarli.
Giuly ha detto che a Roma si lavora troppo.
A Roma si lavora in modo corretto, in modo giusto, in base a quelle che sono le caratteristiche italiane, siamo nella media. All’estero non so come si lavora. Con lui siamo stati disponibili in base alle sue caratteristiche fisiche, io sono contento del suo rendimento, anche se si è lamentato dell’impiego. Mi dispiace, lui è un ragazzo dolcissimo che all’interno del gruppo è prezioso.