Il Milan si aggiudica l’ottava edizione del Trofeo Tim, alzando la coppa per la terza volta (nelle altre edizioni la vincente fu l’Inter) battendo la Juve e i “cugini” ai rigori dopo due pareggi (2-2 contro i bianconeri con doppietta di Seedorf, gol di Trezeguet e Marchionni; o-o contro i neroazzurri). L’unica vincitrice nei 45′ minuti è pero la squadra di Ranieri che passa nel secondo match grazie ad una marcatura di Iaquinta.
MILAN
Seedorf. Migliore in campo, due gol da attaccante che valgono come monito a Ronaldinho. Sempre che le squadre viste ieri possano considerarsi più forti del Singapore.
Pirlo. L’uomo che non va mai in vacanza mantiene il suo aplomb nelle amichevoli come nelle finali di Champions. Ripete a memoria una dinamica stra collaudata. Senza effervescenza ma con lucidità.
Abbiati. Sente forse la concorrenza e sfoderà diverse ottime parate (e tre rigori respinti contro l’Inter, anche se sul dischetto non c’erano proprio dei cecchini) che riportano alla mente il finale di campionato ’99 con la prodezza di Perugia.
Kakà. Unica serata in cui non si capisce se il fratello forte sia lui o Digao, anch’esso in campo nella seconda gara. Partita senza lode ne infamia, qualche accelerazione, nessun lampo.
JUVENTUS
Marchionni. Buona prestazione per il centrocampista desaparecidos che arrivato dal Parma come grande promessa fini, complici infortuni e stop vari, per toccare di rado il campo. Ma, una volta che ruscito ad allacciarsi gli scarpini, il più è fatto.
Iaquinta. Sembrava già impacchettato e pronto per essere spedito al migliore offerente. Ma a conti fatti è l’attaccante che punge di più, si muove bene ed è freddo nella realizzazione.
Rossi. Omonimo del giovane Giuseppe del Villareal, ieri anche sua copia in fatto di talento. Personalità ed efficienza, ora anche la Juve ha il suo “baby-fenomeno”.
Del Piero. Il doppio palo su punizione è l’emblema della sua partita: incompiuta.
Amauri. Il gesto di maggior atletismo lo compie togliendosi di scatto la maglia, stizzito dalla sostituzione dopo dieci minuti perchè feritosi al sopracciglio.
INTER
Adriano. Non è ancora l’Imperatore ma lavora bene. Forse troverà stimoli più consoni alle sue inclinazioni nel Trofeo Birra Moretti.
Muntari. Più avanti con la preparazione, dinamico e determinato, anche se sbaglia dal dischetto.
Balotelli. Sembra intendersi con Adriano ma non mostra la sua tipica esplosività. Forse i 18 anni iniziano a farsi sentire.
Maicon. Forse ha scambiato il campo per il lungomare di Porto Cervo, non accenna uno scatto neanche per sbaglio. Meglio in fase difensiva.
Mancini. C’è chi con quel nome in neroazzurro ha fatto meglio. E’anche vero che poi l’hanno cacciato, magari lui lo tengono.