La magia e il fascino delle Olimpiadi attraverso gli occhi e le emozioni di chi ha la responsabilità di avere preparato gli atleti. Silvano Danzi, responsabile insieme a Pierino Endrizzi del mezzofondo italiano, incomincia con questo articolo una rubrica sul ilsussidiario.net sulle Olimpiadi. A Pechino Danzi sta seguendo gli atleti della nazionale ai quali giorno dopo giorno, oltre a raccontare le sue sensazioni, raccoglierà anche le attese, le interviste e i commenti dei protagonisti. Da quattro anni lavora con la nazionale con un incarico, si potrebbe definire un unicum, che va dalle giovanili agli assoluti con l’idea di prendere in mano i giovani, di farli crescere e far ripartire quella che è stata negli anni passati una tradizione forte dello sport italiano. Fra le curiosità Danzi è stato anche insegnante di Noemi Cantele, la ciclista arcisatese pronta al debutto oggi, 10 agosto nella prova in linea.



Piero Endrizzi, insegnante di educazione fisica, condivide con Silvano Danzi l’incarico di allenatore del mezzofondo italiano. In questo contributo rilasciato a il sussidiario.net, Endrizzi spiega quali possono essere le soddisfazioni per un allenatore che non ricerca solo le vittorie, ma anche la capacità di sapersi migliorare. Con l’impegno, la forza e la determinazione ogni sportivo può raggiungere risultati inimmaginabili. I cinque atleti che difenderanno i colori azzurri ai Giochi nel mezzofondo non hanno ottenuto risultati incredibili a livello giovanile, ma con il talento e la volontà sono riusciti a coronare il sogno olimpico.



Ecco il loro diario.

Pechino 9 agosto 2008,
Ho la fortuna di vivere una grande esperienza, un sogno. Siamo partiti il 6 agosto con una parte degli atleti, gli altri partono l’11 e sono quelli impegnati nella seconda parte del programma olimpico. Le gare di atletica incominciano il 15 agosto e generalmente per spostamenti così lunghi si prevede il soggiorno anticipato di almeno un giorno per ogni fuso orario che si passa: l’obiettivo è quello di adattarsi bene alle condizioni climatiche.
Abbiamo fatto il raduno di tutti gli atleti a Roma e siamo partiti il 6 agosto alle 20 dalla Capitale per arrivare a mezzogiorno del 7 agosto nella base operativa della Beijing University in una struttura enorme, impressionante. Non ci sono eguali strutture sportive nelle università. Oggi siamo andati in una sala a pesi fatta dalla Technogym con un numero impressionante di attrezzi. All’interno dell’università ci sono tre nuove piste di atletica realizzate dalla Mondo, la stessa ditta che ha prodotto la pista olimpica. Qui c’è un po’ il quartier generale del Coni, all’interno del quale vi sono ospitate diverse federazioni. Prima vi alloggiavano i nuotatori che adesso sono entrati nel Villaggio Olimpico. Ci sono gli atleti del triathlon, del tiro con l’arco e dello judo. Generalmente gli atleti rimangono fino a due giorni prima della gara, poi si spostano nel Villaggio Olimpico.
Fra le difficoltà non si può non citare la temperatura e l’umidità che raggiungono livelli pazzeschi. Questa mattina sono uscito a correre alle 7 con altri due fisioterapisti, ma è stata una vera e propria sofferenza: sembrava di correre in sauna. L’umidità e il calore determineranno le prestazioni di tutte le gare di resistenza, a questo proposito i nostri atleti stanno cercando di capire come adattarsi. Qui in università si sta bene perché v’è tutta una struttura di accoglienza, partendo dalla cucina, che è italiana. Il cuoco è italiano, mangiamo bene e non abbiamo problemi con bevande e alimenti. Il Coni sta facendo veramente le cose bene. Ieri sera i nostri atleti hanno fatto la sfilata, mentre noi tecnici siamo andati a Casa Italia che un po’ la vetrina dello sport ma in generale dell’Italia e abbiamo visto sul maxischermo le immagini della cerimonia. Ero già stato in Cina due anni fa per i Mondiali Junior e sapevo che il livello era alto dal punto di vista spettacolare, ma non vi nascondo l’emozione che ho provato quando sono entrati gli italiani. Sentirsi partecipi di questo evento è una cosa unica e spettacolare. Veramente commuovente, anche a 46 anni. Si ha la sensazione di far parte del mondo pur rimanendo attaccato alle tue origini.
Sono iniziate le gare. La prima parte sarà dominata dal nuoto, la seconda dall’atletica. Il 10 gareggerà Noemi Cantele alla quale sono legato dal punto di vista affettivo: è stata una mia alunna alle elementari e medie ad Arcisate, Era fortissima, avrebbe potuto emergere in qualsiasi sport. Il 10 correrà la prova in linea di ciclismo, mentre il 13 quella a cronometro. Le auguro di togliersi delle belle soddisfazioni. Peraltro è in debito con la fortuna: è arrivata due volte quarta ai Mondiali. In questo momento in cui il ciclismo è travagliato da molti problemi di doping, anche nella squadra femminile con il caso della campionessa del mondo, penso che Noemi sarà un’immagine bella e vincente di un modo, pulito e sano di fare sport.
Silvano Danzi



Pechino 9 agosto 2008,
Da educatore e da insegnante mi piace ricordare che il percorso fatto con questi ragazzi nasce e si sviluppa nel contatto con il settore giovanile. Abbiamo accompagnato questi atleti con una filosofia nuova, cercando di dare delle indicazioni prima di tutto sull’atteggiamento, come stile di vita, che devono mantenere nella competizione. Sono dei ragazzi che non hanno ottenuto dei risultati incredibili a livello giovanile, ma con il grande sacrificio e la forza di volontà sono riusciti ad essere qui, a partecipare a un’Olimpiade. È positivo per un insegnante vedere che con l’impegno, la forza e la determinazione si possono raggiungere quei risultati che per molti possono essere e rimanere sogni. Questi ragazzi nelle lunghe attese dell’Olimpiade accumulano la tensione e provano emozioni alte. C‘è sempre un po’ di timore e paura perché l’evento olimpico è l’evento olimpico. Posso solo dire a tutti i ragazzi che fanno sport che con l’impegno, la partecipazione e la forza di volontà si possono raggiungere questi obiettivi. Sono cinque gli atleti che a Pechino difenderanno i colori italiani nel mezzofondo: quattro sono già in Cina, una (la Weissteiner) arriverà lunedì. Tutti gli azzurri hanno preparato l’evento in altura a Vipiteno. L’evento è stato preparato al meglio, gli atleti non deluderanno e daranno il meglio di sé in ogni competizione.
Piero Endrizzi

Gli atleti italiani ai Giochi del mezzofondo
Elisa Cusma: 800 metri
Christian Obrist 1.500 metri
Matteo Villani: 3.000 siepi
Elena Romagnolo: 3.000 siepi
Silvia Weissteiner: 5.000 metri
 

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