Ieri notte, dopo aver segnato il rigore decisivo, ha corso esultando per il campo a braccia alzate, con una foga che ricordava quella mostrata dopo il gol segnato alla Lazio nella finale di Coppa Uefa 97/98 o quella esplosa dopo il pareggio messo a segno lo scorso anno contro la Roma, nella partita che ha cucito una buona parte dello scudetto sulle maglie nerazzurre. Ieri si trattava “solo” di Supercoppa Italiana, una “coppetta” come la chiamano molti. Eppure l’esultanza di capitan Zanetti è stata quella delle grandi occasioni. Forse il motivo va cercato nel fatto che, quello di ieri sera, era il primo rigore tirato dal capitano dell’Inter in tutta la sua carriera. “Mi fa piacere aver segnato il rigore decisivo, pesava tantissimo – ha spiegato Javier Zanetti a inter.it – È la prima volta che calcio un rigore, forse non tutti lo sanno. Per fortuna è andato dentro e ci ha fatto vincere la Supercoppa, la terza nelle ultime stagioni. Va dato merito alla Roma di non aver mai mollato, di aver contribuito allo spettacolo generale della partita, ma noi siamo una squadra che è sempre rimasta compatta, non abbiamo mai perso il filo dell’incontro, neppure nei brevi periodo di difficoltà. Al di là della stanchezza, inevitabile in questa fase della stagione, siamo sempre riusciti a fare bene”. C’è sempre una prima volta insomma, anche a 35 anni, e con 429 presenze in Serie A.