Alla fine la Juve ha strappato il sì per Aquilani. I tifosi della Roma, però, possono stare tranquilli, almeno per una stagione. L’accordo siglato a Roma fra le due società prevede il passaggio del romanista alla corte della Vecchia Signora nel 2009. L’indiscrezione arriva dal quotidiano torinese Tuttosport. Il prezzo del cartellino è stato stimato in 20 milioni di euro, 3,2 milioni a stagione per il giocatore. La notizia era nell’aria. Il giocatore aveva più volte rifiutato il rinnovo contrattuale con la Roma perché alla porta bussavano insistentemente l’Inter e la Juve. L’Internazionale nell’ultimo mese si era defilata dalla trattativa perché impegnata a risolvere la situazione Quaresima. La Juve si è mossa nell’ombra e ha sferrato il colpo decisivo. La Vecchia Signora rinforza così il centrocampo e getta le basi per il futuro (Camoranesi, Sissoko e Aquilani) a sostegno di un tridente da favola. Giovane e promettente non ha ancora – a differenza di De Rossi – non ha ancora dimostrato tutto il suo valore. Bravo negli inserimenti e nel tiro da fuori. La tifoseria romanista non ha certo gradito la notizia e si prepara a contestare il giocatore e la società. Per la Roma perdere un nazionale, prodotto nel proprio vivaio, significa in parte anche alzare bandiera bianca nei confronti delle altre grandi del campionato. La cessione di Aquilani è, forse, il primo passo per una Roma che vuole ridimensionare le proprie ambizioni e questo sicuramente non può far piacere ai tifosi. Ma perché Aquilani ha scelto la Juve? Non solo per un mero discorso economico, ma anche per le ambizioni di una società che vuole tornare ad essere grande. E non dimentichiamo poi che il giocatore a Roma vive all’ombra di De Rossi, il capitano incoronato per il dopo Totti. Queste motivazioni possono bastare. La mossa Aquilani potrebbe portare altri giocatori a instaurare un braccio di ferro con i giallorossi. Fra questi giocatori è facile ipotizzare il nome di Mexes, che ha il contratto in scadenza nel 2011, ma ha molte richieste da tutta Europa. L’arrivo di Menez non può certo rimpiazzare la partenza di un romano.