In attesa che si svelino obiettivi e retroscena del mercato giallorosso che dovrebbe portare due innesti di prima grandezza alla corte di Spalletti per far fare il salto di qualità a una rosa che in Italia e in Europa ha dimostrato di essere competitiva e che siano in grado di non far rimpiangere Mancini – già ben inserito nel gioco nerazzurro – ilsussidiario.net vi propone la riflessione di Benedetto Saccà pubblicata da Romanews all’indomani della partita contro la compagine araba di Al-Ahly.
Esperimenti. Ma non solo. La Roma asfalta per tre reti a zero l’Al Ahly non senza faticare. Spalletti aveva mandato in campo, oltre alla difesa titolare, Brighi al fianco di De Rossi in mediana, Esposito, Perrotta e Aquilani dietro all’unica punta Okaka. La squadra giallorossa prendeva possesso della manovra fin dalle prime battute rendendosi pericolosa dalle parti di Amir. Era quindi Esposito (36’) a portare in vantaggio i capitolini sfruttando un cross pennellato di Cicinho. La gara — dopo un’ora — sfuggiva tuttavia di mano a De Rossi & Co., che subivano le sfuriate egiziane. Il tecnico romanista pur operando numerosi cambi, lasciava fino al novantesimo solo quattro uomini, portiere compreso.
Interessante la prova della difesa composta da tre elementi. Loria, Mexes e Juan hanno sorretto per buona parte della ripresa l’intero reparto, laddove Virga e Riise agivano da esterni molto avanzati, tornando indietro durante la fase di non possesso; dando vita, in quei frangenti, ad un retroguardia a cinque. Intrigante l’impiego di Aquilani come ala decentrata sulla sinistra.
Ipotesi estive, per ora. In evidenza Okaka, abile fisicamente, dimostratosi peraltro concentrato ed umile. Il centrocampista di Talenti e Cicinho hanno dato — rispettivamente — ordine e brio alla partita comunque disputata con vigoria dall’undici di casa. Esposito, al di là del gol, è sembrato talvolta poco lucido nei pressi dell’area avversaria. Positiva comunque la sua performance. Nota di merito per Alvarez. L’honduregno — subentrato all’inizio del secondo tempo — ha spesso ubriacato i terzini del club più titolato d’Africa, regalando prima l’assist vincente a Brighi (78′), conquistando poi il calcio di rigore trasformato da Pizarro (80′). E Artur? Ancora una volta rimandato. L’ex Cesena ha alternato buone parate a momenti di incertezza. S’è distinto per aver risolto alcune situazioni pericolose (75’ e 85’); ha lasciato a desiderare nell’intervenire sui palloni alti (44’ e 51’). Enigmatico.
Nel complesso, però, la squadra giallorossa ha manifestato una buona condizione atletica, in netto miglioramento. Sprazzi di (bel) gioco, tipico del team romanista, sono stati apprezzati anche al Cairo International Stadium. La Roma sta crescendo. Con i giusti esperimenti. Ma non solo.