In questa intervista concessa in esclusiva a ilsussidiario.net il Luciano Moggi pensiero tocca tutti i temi di un campionato che è partito con il freno a mano tirato. Lontano dal campo prova un po’ di nostalgia, ma si toglie ancora qualche soddisfazione quando ammira i giovani talenti scoperti nella sua Juve. L’ex re del mercato valuta da profondo conoscitore del campo le formazioni della serie A dopo la prima giornata e dopo, soprattutto, la conclusione della prima finestra stagionale del mercato. Nel calcio può succedere di tutto, ma alla Juve non bastano il miglior bomber (Trezeguet) e il miglior portiere (Buffon) per competere con l’Inter e il Milan. Le due milanesi restano le favorite per la vittoria finale: l’una (l’Inter) per l’organico, l’altra (il Milan) per il tasso tecnico. Proprio i rossoneri, che hanno realizzato il classico colpo di mercato con l’acquisto di Ronaldinho, hanno grandi potenzialità ma devono trovare un certo equilibrio: faranno molti gol, ma ne prenderanno tanti. La squadra rivelazione? La Samp di Cassano.



Il campionato ha vissuto la prima giornata con diverse sorprese fra le grandi, qual è stato il risultato più sorprendente?

La sorpresa principale è senza dubbio stata la sconfitta del Milan. Nessuno poteva pensare a quel risultato. Credo sia stato un fatto fortuito: il Bologna con due tiri ha fatto due gol. Ma nello stesso tempo penso che ci sia anche un difetto d’impostazione della squadra. Ci sono troppi attaccanti, come ha detto Maldini nei giorni scorsi, a scapito dei difensori e dei centrocampisti. Adesso, poi, che rientra un campionissimo come Kakà non vorrei essere nei panni di Ancelotti. Il Milan ha comunque molto da dire in campionato: farà molti gol, ma la difesa ne prenderà molti.



Quali sono secondo lei le favorite per la vittoria finale?

Le favorite, e partono sullo stesso piano, restano l’Inter e il Milan. L’Inter ha un complesso molto più forte, il Milan può puntare sulle individualità.

E la Roma?

Sinceramente non mi ha fatto una grande impressione. In casa farà fatica a fare gol. La Roma dovrà stare attenta alla Juve per il terzo posto finale.

La Juve non può puntare a traguardi più ambiziosi?

Non penso, non ha la stessa forza del Milan e dell’Inter. La Juve e la Fiorentina partono un po’ sullo stesso piano. Certo la Juve ha il vantaggio di avere uno zoccolo duro (Camoranesi, Trezeguet, Buffon, Chiellini, Legrottaglie, Del Piero e Nedved) in grado di dare un’impostazione alla squadra. Ha in Trezeguet il miglior attaccante (insieme a Ibrahimovic) e in Buffon il miglior portiere. Difetta, forse, nelle zone nevralgiche del campo.



La Vecchia Signora ha fame di Europa

In Champions farà bella figura, ma alla fine non potrà vincere. Ci sono squadre, penso all’Inter e al Chelsea, che sulla carta sono meglio attrezzate.

Quale può essere la sorpresa del campionato?

La Sampdoria può fare bene. Cassano è la dimostrazione di come un giocatore possa modificare le prestazioni di una squadra. È in grado di tenere costantemente impegnata la difesa avversaria e di far respirare il proprio centrocampo e la propria difesa. La Samp parte in pole position per la Coppa Uefa.

Quali altre squadre vede in linea con il traguardo europeo?

L’Udinese, il Napoli e il Palermo sono subito alle spalle della Samp.

E il Genoa del “suo” Gasperini?

È una buona squadra, ma non è a livello delle altre formazioni che ho citato.

Ai Grifoni può arrivare Davids, una sua vecchia conoscenza

Davids è svincolato e può scegliere qualsiasi destinazione. Non so in che condizioni sia, so solo che quando era un mio giocatore era un campionissimo. Se anche ha una tenuta fisica inferiore, può dare ugualmente una grossa mano al Genoa.

Si aspetta qualche giocatore rivelazione?

Non ci saranno sorprese o meglio sorprenderanno quelli che hanno già sorpreso in passato: Del Piero, Trezeguet e, anche se di caratura inferiore, Di Natale.

La prima fascia di mercato si è conclusa. Qual è stato l’acquisto più indovinato?

Il colpo l’ha realizzato il Milan con Ronaldinho. Certo i rossoneri dovranno registrare l’impostazione tattica.

Cosa ne pensa di Mourinho?

Mourinho è un buon allenatore, ma forse prima pensa un po’ troppo alla propria immagine. Non può certo fallire. L’arrivo di Quaresma porta un altro possibile titolare in panchina ampliando le scelte.

Quaresma a Barcellona ha deluso e nel Portogallo fatica a giocare titolare. Sopravvalutato?

Sì. È molto bravo a dribblare e ad andare sul fondo, ma non è una grande finalizzatore. Servirà molti palloni a Ibrahimovic. L’Inter, comunque, divertirà molto i suoi tifosi.

C’è qualche giocatore sul quale in passato aveva scommesso che le sta dando particolari soddisfazioni?

Mi basta guardare il settore giovanile della Juve per capire che avevo azzeccato le scelte. Quando penso a Giovinco, De Ceglie, Fausto Rossi e Lanzafame non posso non provare soddisfazione.

Ha nostalgia del campo?

Mi manca, ma mi sto divertendo a fare il giornalista. Adesso finalmente posso criticare senza essere criticato, il contrario di quello che mi succedeva prima.