Nando Sanvito, giornalista Mediaset, fa il punto sul Campionato in esclusiva per ilsussidiario.net
Partiamo dal Milan: Pato e Borriello in campo dal primo minuto e il Milan ottiene i tre punti ed un’ottima prestazione. I due avevano fatto bene anche contro lo Zurigo. Il Milan senza i grandi colpi di mercato e senza Pirlo sembra girare meglio. Come interpreti questo dato?
Intanto avevamo detto che ci volevano due elementi per risollevare questa squadra: un miglioramento della condizione fisica generale, perchè se non si corre non si va da nessuna parte, e poi il fatto che era indispensabile giocare con un centravanti. Ora, l’unico centravanti puro in rosa è Borriello, oltre ovviamente ad Inzaghi. Con queste due carte, la squadra è un po’ più competitiva. E’ chiaro che i cosiddetti innesti di mercato “di lusso” non sono inutili perchè poi contro squadre che tendono a chiudersi (non cioè come Zurigo e Lazio, venute a San Siro a viso aperto), a non farti giocare, è chiaro che avere in campo gente che ti può saltare l’uomo o inventarti qualcosa di risolutivo, diventa un’arma molto importante. Quindi credo che alla fine anche questi giocatori, come Ronaldinho quando sarà in condizione fisica accettabile, potranno avere un ruolo fondamentale. La condizione fisica generale della squadra deve essere però migliore di quella attuale, perchè c’è stato un progresso ma dev’essere raggiunto un buon livello su questo fronte. L’infortunio di Pirlo invece da un certo punto di vista rende meno travagliate le scelte dell’allenatore perchè senza Pirlo è più facile pensare ad un centrocampo di contenimento che permetta, contro squadre chiuse, di supportare anche la coesistenza di Ronaldinho con gli altri attaccanti, con Pato, con Kakà, con lo stesso Borriello. Ovviamente con quattro difensori centrali bloccati. Jankulosvki è una risorsa importante, come abbiamo visto. Ma se ha davanti Ronaldinho difficilmente può essere schierato un giocatore con le sue caratteristiche.
Alla luce del fatto che Borriello pare essere il giocatore imprescindibile nella squadra, il mercato, soprattutto per quanto riguarda il reparto arretrato, non poteva essere gestito in maniera diversa?
Sul mercato abbiamo già detto ed è un capitolo chiuso fino a gennaio. C’era un’esigenza economica da parte di Berlusconi, anche dato il suo ruolo di Presidente del Consiglio, di non “faraoneggiare”. Se sono vere le cifre prodotte dall’ amministratore delegato Galliani l’altro giorno, il Milan alla fine risulta in bilancio negativo solo di un milone. Dunque questa era la cosa principale, il resto è venuto di conseguenza: giocatori a costo zero (Flamini), in prestito gratuito (Shevchenko) o poco oneroso (Senderos), a riscatto (Borriello, destinato in origine a compensare l’emorragia finanziaria per Adebayor), con l’eccezione di Ronaldinho perchè comunque c’era da stimolare gli abbonamenti ed era il nome mediaticamente disponibile sul mercato in quel momento.
Come leggi il caso Gilardino “rinato” a Firenze e la riconferma di Maldini?
Con Maldini sappiamo esserci una sorta di debito morale da parte della dirigenza: gioca finchè se la sente lui. Non ci sarà mai, o almeno finora non c’è mai stata, un’iniziativa della dirigenza nei confronti di Maldini del tipo: “visti il tuo stipendio e l’età a noi conviene puntare altrove, ritirati e vieni dietro una scrivania”. La dirigenza ha sempre lasciato l’ultima parola a Maldini, che tra l’altro gioca, il che vuol dire che c’è effettivamente emergenza dietro, perchè se va in campo uno che ha quarant’anni e non è proprio nel fiore della forma, vuol dire che c’è emergenza. Poi, vedremo Senderos. Anche lui sicuramente non è stata una prima scelta ma l’ acquisto dell’ultima ora, vedremo se sarà utile alla causa rossonera. Gilardino con Mutu, Santana, Jovetic e gli altri esterni della Fiorentina può giocare faccia alla porta, nel Milan doveva – spalle alla porta – fare la sponda a Kakà e Seedorf ed era incompatibile con Inzaghi. Uniamoci anche l’aspetto caratteriale e abbiamo detto tutto…
In sintesi prevedi un Milan ancor più mutevole a seconda dell’avversario che incontrerà. Ad esempio mercoledì c’è la Reggina , squadra ben diversa dalla Lazio…
Mutevole in base agli avversari che incontrerà, alla condizione che avranno alcuni interpreti e al calendario, perchè ci sono alcuni giocatori che non possono giocare due partite di fila. E’ chiaro che la Reggina richiederà una turnazione e delle modifiche.
Passiamo all’Inter. I neroazzurri sono in continua crescita. Si stà già vedendo la mano di Mourinho?
Sull’Inter c’è una cosa abbastanza curiosa da sottolineare. Nel precampionato ricordo aver visto Moratti, all’uscita da uno stadio dopo una delle tante amichevoli giocate, lasciarsi andare ad una considerazione del tipo: “mamma mia, quanto lavoro per fare un golletto”. Non a caso suggeriva tra le righe il ricorso a due punte centrali, non solo per valorizzare il parco attaccanti, ma anche per esorcizzare un pericolo. Il tipo di lavoro tattico e fisico infatti che richiede il 4-3-3 di Mourinho prevede un notevole dispendio, soprattutto dalle punte, di energie. E se vi ricordate in precampionato questa era una squadra che non prendeva mai gol e che segnava pochissimo. Oggi invece, dopo due mesi di lavoro, la squadra negli incontri ufficiali ha assunto un altro tipo di aspetto: prende quasi sempre gol però le risulta molto più facile andare a rete. Questo significa che sono maturate certe situazioni; non siamo ancora alla squadra che vuole Mourinho, che vuole una difesa più alta rispetto a quella con cui gioca ora. Molto però si è visto e si sposa bene con le caratteristiche di una squadra molto fisica che ha a disposizione in questo momento tutti i suoi elementi di peso nel senso letterale della parola dato che Vieira gioca, Materazzi gioca, Ibrahimovic gioca, Adriano gioca, Maicon gioca, dunque la squadra ha tutti i suoi elementi fisicamente potenti a disposizione.
Quindi l’Inter può ben sperare per il futuro?
E’ la favorita. Un paio di incognite tuttavia ci sono rispetto a quello che si è visto finora. La prima: il lavoro massacrante richiesto alle punte a lungo andare può logorare alcuni giocatori, primo fra tutti Ibrahimovic che in questo sistema di gioco ad un certo punto potrebbe soffrire. Credo che con Adriano vicino, il suo dispendio energetico diminuisca. L’altra cosa curiosa è che l’acquisto più caro dell’Inter, cioè Quaresma (30 milioni), si è già capito che non è gradito come spalla dallo svedese. Ibrahimovic preferisce altri partner d’attacco, e dunque raramente li vedremo in campo assieme. Dunque nella formazione titolare, essendoci di diritto Ibrahimovic, diventa difficile ci entri l’acquisto più caro dell’Inter, ma avrà comunque il suo spazio.
La Juve in questo primo mini-bilancio che si può fare, sembra aver dimostrato la forma migliore, nonostante abbia avuto anch’essa diversi infortuni. Qual’è la chiave?
La Juve ha mantenuto nel mercato una coerenza con l’assetto della squadra. Ranieri vuole una squadra da un certo punto di vista simile all’Inter cioè molto fisica, molto vicina a quella Juve di Capello dove c’erano Viera ed Ibrahimovic. Ha preso giocatori di quantità a centrocampo ed un attaccante di peso come Amauri. Quindi queste caratteristiche, unite a i suo fuoriclasse si sono mantenute. E’ una squadra che gioca compatta, corta fra i reparti; quindi è anche difficile farle gol. Si è inoltre trovata prima degli altri grazie al preliminare e dunque è già più avanti nella condizione generale. La sfida ora è vedere quanto le seconde linee che verranno chiamate in causa nell’inevitabile turnazione possano dare lo stesso tipo di qualità. Abbiamo visto contro il Cagliari che un giocatore come Marchionni ha mantenuto lo standard da Camoranesi. Sono curioso di vedere se Giovinco manterrà lo stesso livello, non è così scontato che lo faccia.
Mercoledì il turno infrasettimanale. Il Milan va a Reggio, la Roma a Genova contro il Genoa; Inter e Juve ospitano rispettivamente Lecce e Catania. Ordinaria amministrazione o dobbiamo aspettarci ancora qualche passo falso?
Credo che il compito più difficile tocchi alla Roma contro il Genoa, sia perchè è ancora senza mezza squadra titolare sia perché alla ricerca di una assetto con i nuovi, poi perchè il Genoa in casa ha una spinta molto forte e viene da una delusione che deve riscattare vista l’importante campagna acquisti fatta dal suo presidente. Sulle altre penso che Milan e Inter faranno un’importante rotazione in vista del derby. E qui resta da vedere quanto queste rotazioni siano affidabili rispetto alle formazioni “titolari”, anche se sulla carta non dovrebbero avere grossi problemi.