Ieri sera è cominciato il 75esimo mondiale di ciclismo su strada, quello di Varese. Per una settimana il mondo del ciclismo guarderà qui, con dirette televisime che porteranno la città lombarda sugli schermi televisivi di tutto il mondo, dall’Australia, agli Stati Uniti. La cerimonia inaugurale è stata aperta dalle presentazioni istituzionali di Formigoni e del presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale, Mc Quaid, ed è proseguita con la parata in cui sono sfilate la bandiera dell’UCI (portata da tre coppie di ex campioni del mondo italiani: Adorni e Moser, Cipollini e Bugno, Gimondi e Baldini, poi la bandiera italiana scortata dalla fanfara dei Carabinieri ed infine le 58 bandiere delle nazioni presenti. Poi, in un Mapei Cycling Stadium-Ippodromo Le bettole stracolmo, con gente fuori restata senza biglietto, parte la festa: un’ora di spettacolo ideato da Valerio Festi intitolato “La Città giardino sul tetto del Mondo”. Sei quadri differenti per raccontare Varese, con macchine sceniche, danze in aria e coreografie di ben 400 figuranti. Oggi si parte con la crono Under 23, domenica ci sarà l’attesissima gara in linea maschile. Non sarà Pechino, ma nemmeno lo vuole essere: è il mondiale di ciclismo, la corsa più strana, più desiderata e più difficile da vincere che questo bellissimo sport conosca (chiedere a Indurain per credere).



Il percorso del Mondiale sarà aperto al pubblico, come per ogni corsa ciclistica, e le gare potranno essere seguite gratis, a bordo strada, da chiunque. Saranno chiuse al pubblico non pagante solamente la salita dei Ronchi e l’Ippodromo-Stadio del Ciclismo Mapei dov’è situato l’arrivo, per i quali sarà necessario acquistare il biglietto. Nella salita e nell’ippodromo sono predisposti tribune e megaschermi per seguire integralmente l’evento.

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