Due bandiere diverse, ma senza dubbio due bandiere che nei cuori dei rispettivi tifosi trovano ancora spazio. Franco Baresi e Nicola Berti per molti anni hanno lottato sul campo difendendo i colori del Milan e dell’Inter. Uno più taciturno, l’altro più estroverso, hanno concesso un’intervista in esclusiva a ilsussidiario.net. Franco Baresi non ha bisogno di presentazioni: è stato il capitano del Milan, la colonna di una squadra che con lui ha alzato al cielo sei scudetti, tre Coppe dei Campioni e due Intercontinentali. Baresi divenne una bandiera del Milan con il quale debuttò non ancora diciottenne nell’aprile del 1978, ma la sua storia sarebbe potuta essere differente: il difensore bresciano durante un provino fu scartato dall’Inter. Ma sì, forse sarebbe stata monotono ripetere anche nello sport il ritornello familiare con il fratello Beppe che ha militato per molti anni nell’Inter. Anche oggi dopotutto i due fratelli sono ancora avversari con Beppe impegnato come secondo allenatore di Mourinho. Nicola Berti e il suo ciuffo ribelle imperversavano su e giù per il terreno di gioco. Nel suo palmarès in particolare lo scudetto dei record con il Trap, le Coppe Uefa e i gol nei derby. Tanto per mettere a fuoco le idee, ancora oggi i tifosi nerazzurri lo ricordano per la frase «meglio sconfitti che milanisti». Il derby vinto per 1 a 0 con un suo gol nei minuti finali fu il più bello per Berti, mentre per Baresi è indelebile la zuccata vincente di Hateley che riportò al Milan la vittoria nei derby dopo tanti anni di vacche magre. Come Baresi la pensano anche tanti altri blogger rossoneri. Entrambe le azioni, per chi ha la memoria corta, si possono trovare su youtube. E domenica chi vince? L’Inter è la favorita (Berti non ha dubbi), ma il Milan è in netta ripresa (parola di Baresi). La parola al campo.



Inter e Milan. Chi sta meglio delle due?

BARESI: Arrivano tutte e due in buone condizioni. Il Milan sembra avere ritrovato le giuste motivazioni.

BERTI: Beh, l’Inter. È in testa al campionato e di conseguenza è la favorita. Certo il Milan è in ripresa. Penso, però, che l’Inter abbia una rosa più importante. Sono due/tre anni che l’Inter parte davanti al Milan, si è invertito il trend degli anni Novanta.



Mourinho è alla prima nel derby cittadino

BARESI: Non so giudicarlo, non l’ho visto al lavoro. Posso solo dire, da quello che mi dicono, che è molto attento a tutti i particolari ed è molto preparato.

BERTI: Mourinho deve ancora dimostrare il suo gioco. Fin qui non si è visto molto.

Lei conosce bene Ancelotti, quali sono le sue doti principali? Ha chiesto al fratello informazioni si Mourinho?

BARESI: Carlo punta molto sul gioco, sul possesso palla e sull’equilibrio tattico. Se chiamerò mio fratello prima del derby? Siamo abituati a non sentirci prima della partita. Nel derby siamo sempre stati abituati ad essere avversari, poi dopo la gara tutto finisce.



I punti di forza delle due squadre

BARESI: Il Milan ha dalla sua la credibilità del gioco. Quest’anno sono anche molti i giocatori tecnici. Se ripete la gara fatta con la Lazio si può rilanciare. L’Inter ha uno strapotere fisico e ha un Ibrahimovic in una forma strepitosa.

BERTI: L’Inter ha come punto di forza i singoli, basti pensare a Ibrahimovic e a Maicon, solo per fare due nomi. Anche il Milan può contare su Ronaldinho e su un giocatore straordinario come Kakà, il giocatore che ruberei volentieri ai rossoneri.

Dove devono, invece, migliorare?

BARESI: Il Milan deve crescere senza dubbio nella fase difensiva, ma anche l’Inter può correre qualche rischio in difesa.

BERTI: La difesa è il punto dolente del Milan, l’Inter deve stare attenta a non addormentarsi.

Il derby più bello che avete vissuto da giocatori

BARESI: Due a uno per il Milan nella stagione 1984/1985 con la zuccata vincente di Hateley. Fu una vittoria inaspettata perché arrivò dopo anni di trionfi dell’Inter.

BERTI: Penso l’uno a zero per l’Inter nel 1991 con un mio gol nei minuti finali.

Inter e Milan si contenderanno lo scudetto fino alla fine?

BERTI: L’Inter è più attrezzata. Il Milan non avendo la Champions deve puntare allo scudetto, che del resto è l’obiettivo dichiarato dalla società. L’organico è interessante, ma sarà dura tenere testa all’Inter.