Conclusosi il tormentone Kakà-City si è riaperto quello Real-Kakà. Già ci aveva provato Ramon Calderon con la famosa frase «Non mi farò seppellire con la scritta sulla tomba, “Il presidente che non ha acquistato Kakà”», frase che non trovò poi alcun riscontro, ora è la volta di Fiorentino Perez. Seriamente intenzionato a rifarsi eleggere come presidente delle Merengues, dopo il periodo d’oro 2000-2006, il suo obiettivo numero uno è Ricardo Kakà. Il futuro eletto però, dovrà fare i conti con il “muro Galliani”.
A Milanello infatti, forse scottati dall’affare City che stava avendo un finale “tragico”, hanno intenzione di costruire una vera e propria barricata di fronte a qualsiasi richiesta per il numero 22 rossonero. «Kakà forever non si muoverà più, resta per sempre, per i prossimi quattro anni e mezzo – confessa Galliani a margine della gara con l’Hannover – Perez vuole Kakà? Dirò di no anche a lui. Con Florentino Perez ci sentiamo spesso, mi chiama spesso e mi ha chiamato molto anche nel periodo in cui non è stato presidente, ma questo non cambia la situazione. Lo ripeto: Kakà dopo questa vicenda non si muoverà più». E proprio il futuro presidente Blancos ha già fatto una proposta “indecente” a Galliani, come quest’ultimo ha spiegato: «Nel 2001 in occasione del pranzo ufficiale, a Milano, per la presentazione della finale di Champions League svoltasi poi a San Siro – continua l’ad rossonero – Perez offrì al Milan 150 miliardi delle vecchie lire per Shevchenko. Il presidente Berlusconi, però, disse immediatamente di no». Infine Galliani rivela un piccolo retroscena sulla trattativa col City che, a discapito di quanto si è sentito, era davvero reale: «Io, nel mio cassetto, non ho una lettera piena di soli intenti – conclude – ma un’offerta vera, molto concreta».