, giornalista sportivo di Mediaset, racconta in esclusiva a ilsussidiario.net, i retroscena del delicato momento che sta vivendo l’ambiente nerazzurro.
Capolista e in corsa su tutti gli obiettivi, eppure c’è tanta tensione in casa Inter. Perché?
Perché in queste settimane si decidono gli equilibri interni al club…
Dunque l’episodio della frase attribuita a Mourinho nello spogliatoio di Bergamo e gettata in pasto ai giornalisti fa parte della battaglia in corso?
E’ opinione diffusa che la soffiata non sia uscita direttamente da un giocatore, quanto piuttosto da un dirigente. Ma comunque non è quella frase il problema, non è stata pronunciata in pubblico e aveva solo un valore provocatorio nella comunicazione all’interno di un gruppo, che l’allenatore vedeva sfilacciato. Il problema è un altro…
Cioè?
Le differenti strategie sul mercato e sul futuro di un progetto – ricordiamolo – triennale. Mourinho vuole avere voce in capitolo e non subire le strategie della società. Questa estate ha trangugiato la rosa ampia, ora non è più disposto a tollerarla e nel contempo non accetta prolungamenti di contratto a giocatori ultratrentenni (vedi ad esempio Cruz) che non rientrano nei suoi piani futuri.
Con che armi viene combattuta questa battaglia?
Mi sembra evidente: prima di inter-samp Mourinho ha escluso dalle convocazioni i giocatori che vuole mettere sul mercato, cioè Obinna, Burdisso, Materazzi, Rivas, Jimenez, Dacourt. Moratti crede invece in Rivas e accetta di cedere solo uno tra Burdisso e Materazzi (dipenderà dal migliore offerente, ammesso lo si trovi alle condizioni che vogliono i giocatori in uscita)
Dimentica Balotelli…
No, in quel caso l’esclusione continua ad essere punitiva nei confronti dell’atteggiamento del giocatore, che Mourinho ritiene non sufficientemente coinvolto
Ci sono divergenze anche sugli acquisti?
No perché sul tema Mourinho si è rassegnato alla linea decisa da Moratti (nessun acquisto a gennaio) ma fa pressione su Branca perché si attivi a trovare una collocazione esterna e a “convincere” poi i candidati al taglio ad accettare le destinazioni, soluzione mai facile per chi guadagna salari che pochi club si possono permettere.
Altre forme di pressione?
Credo che al di là delle smentite, Mourinho stia usando il concreto corteggiamento del Manchester City come un’altra forma di pressione sulla società, fa da sponda insomma.
Come finirà?
Nelle partite ci sono tre risultati possibili, compreso il pareggio, risultato poco gradito al temperamento di Mourinho, ma su cui punta invece Moratti in questo braccio di ferro interno. Ma attenzione, Mourinho è imprevedibile, può sorprenderci. Ha tutto da perdere in una situazione confusa, logorante e di conflitto interno. Con lo sceicco Mansour alle costole, quale migliore coup de theatre lasciare adesso Milano da capolista e in corsa su tutti gli obbiettivi? Il mercato di gennaio può essere la scusa buona. Tra una settimana sapremo…