Frank Vandenbroucke, è morto a soli 34 anni, in una camera d’albergo in Senegal. Pare dai primi accertamenti che la causa del suo decesso sia dovuta a embolia polmonare. Un campione del ciclismo la cua fine ricalca come per una strana coincidenza quella di Marco Pantani. Gli stessi anni, la stessa morte prematura. Vandenbroucke era nato il 6 novembre 1974 a Mouscron, in Belgio ed era considerato l'”erede” di Merckx: i tifosi del suo paese stravedevano per lui.
Talento precoce, a soli 19 anni era passato professionista, dopo i grandi risultati nelle categorie giovanili, saltando la categoria dilettanti. Nella sua carriera figurano successi di prestigio come la Liegi – Bastogne – Liegi del 1999. Lo stesso anno del Mondiale di Verona, quando Vandenbroucke si presentava da favorito assoluto. La fortuna non gli fu amica, visto che nella prima parte della gara cadde e si ruppe un polso. Nonostante questo riuscì a arrivare con i migliori e solo uno scatto dello spagnolo Oscar Freire gli impedì di vincere il titolo mondiale. Poi aveva vinto nel 1995 la Parigi – Bruxelles, nel 1996 il Trofeo Laigueglia e la classifica generale del Giro del Mediterraneo, nel 1997 il Trofeo Matteotti, nel 1998 la Gand – Wevelgem e la classifica generale della Parigi – Nizza. Oltre a altri successi di secondaria importanza.
Ma purtroppo di questo fuoriclasse del ciclismo si ricordano più le sue disavventure. Come quando nel 2002 aveva conosciuto l’umiliazione della prigione per detenzione di sostanze dopanti. Poi erano arrivati i tentativi di suicidio. Nel 2004, quando lo madre lo trovò disteso sul letto con indosso la maglia iridata e nel 2007, a Magenta, quando tentò di suicidarsi due volte in poche ore. Con questa “vita spericolata” conviveva la sua passione infinita verso la bicicletta. Tanto che nell’estate di tre anni fa s’era messo a correre sotto falso nome con gli amatori. E attualmente sperava ancora di strappare un contratto per la prossima stagione. La stampa belga l’aveva definito il James Dean del ciclismo. Secondo l’emittente belga Radio 1 accanto al suo corpo sono stati trovati tranquillanti e insulina, dettaglio confermato anche dall’edizione on line del quoidiano France Soir. Se ne è andato così, alla sua maniera. Come il Pirata Marco Pantani…
(Franco Vittadini)