In casa Juve tremano i muri. Dopo la gara il tecnico Ferrara ha lanciato accuse esplicite nello spogliatoio e ai microfoni dei giornalisti. L’ex collaboratore di Lippi ha alzato la voce, forse per la prima volta da quando siede sulla panchina bianconera. Da uomo di calcio ha compreso che il campionato è a un punto di svolta: sa bene, infatti, che non bisogna concedere margini all’Inter, anche perché i nerazzurri con le vittorie hanno acquisito in questi anni tanta personalità e sicurezza. Se gli uomini di Mourinho prendono il largo, sarà difficile riprenderli. Per carità quattro punti non sono molti, ma allo stesso tempo preoccupa la condizione generale di una squadra che in casa è completamente bloccata.
Lontano dall’Olimpico, se si toglie la gara da dimenticare con il Palermo, la Juventus ha messo in mostra ben altre qualità. Questo andamento non è, però, frutto del caso e non si può attribuire solo alla mancanza di umiltà come ha fatto capire Ciro Ferrara. Le responsabilità sono molteplici. La prima è quella di aver costruito una squadra Diego dipendente, pensando che il brasiliano potesse risolvere ogni problema. L’ex Werder Brema non è ancora al top e non può avere l’unica responsabilità nel momento no della Juve. Nella sfida con la Fiorentina Ferrara ha schierato una squadra bloccata con tre centrocampisti di rottura (Sissoko, Melo e Poulsen) e un difensore puro sulla destra (Grygera) e nonostante questo ha rischiato di perdere la partita.
Se si aspettano solo le giocate di Diego, si diventa inevitabilmente prevedibili. Sulle fasce bisogna essere più propositivi e da questo punto di vista Zebina potrebbe essere utile. Pesa, quindi, non aver investito su un laterale destro, pesa aver rinunciato a Marchionni (alternativa a Camoranesi) e a Zanetti (per far rifiatare Melo). Davanti il problema è l’assenza di una seconda punta in grado di puntare e saltare l’avversario: in casa non si può solo puntare sulle ripartenze di Iaquinta.
I tre attaccanti attuali hanno bisogno di ricevere cross dalle fasce, che puntualmente non arrivano. Vista l’assenza di Del Piero, si potrebbe anche provare Giovinco nella posizione di seconda punta oppure avanzare Diego e inserire un centrocampista in più. Non sarebbe sbagliato in alcune circostanze rispolverare quel 4-4-2 caro a Ranieri che ha regalato, comunque, alcune soddisfazioni. Ferrara rispetto al periodo di Ranieri ha un vantaggio: poter lavorare con la fiducia piena della società. Per il momento, verrebbe da dire.
(Luciano Zanardini)