MILAN – Dall’inferno al paradiso in 90 minuti. È questa la sintesi della gara vissuta dai rossoneri contro la Roma. Dopo due minuti è arrivato il gol di Menez, una rete che ha colpito a freddo i padroni di casa e che ha visibilmente segnato la prima mezz’ora di gioco. Ma il Milan ha tirato fuori l’orgoglio di un tempo e si è saputo rialzare e centrare la vittoria inattesa. Una prova di forza e di carattere, come ha sottolineato l’allenatore Leonardo a fine gara: «La cosa più importante è stata lo spirito – dice il brasiliano – i giocatori hanno dimostrato la loro voglia di vincere. Il gol della Roma dopo due minuti ci poteva ammazzare e invece ne siamo usciti alla grande». Una vittoria arrivata grazie anche all’ingresso di Inzaghi che ha facilitato il gioco di Dinho e Pato: «Avevo già l’idea di avanzare il baricentro della squadra allargando Ronaldinho a sinistra e Pato a destra con Pippo centrale – continua Leo – poi ho dovuto sostituire Abate per una distorsione alla caviglia e non ho avuto dubbi. Da quel momento siamo andati meglio e tutti i giocatori nella ripresa sono cresciuti moltissimo. La scelta iniziale del 4-4-2 è dettata dal bisogno di coprire meglio il campo. E’ vero che il centravanti ci vuole, ma avevo visto in grande forma Pato e Dinho. E devo considerare che Inzaghi non può fare tutte le partite».



Una partita segnata anche da alcuni episodi arbitrali discutibili ma l’allenatore del Milan non vuole sbilanciarsi: «Non ho rivisto tutte le azioni importanti – conclude – so che ci sono dei dubbi su alcune decisioni dell’arbitro. Il rigore su Menez, comunque, poteva essere fischiato».

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