Il distacco dall’Inter è rimasto invariato, ma questa Juve non sembra essere ancora pronta per duellare con i campioni d’Italia. Statica e prevedibile la Vecchia Signora non convince, anche per questo motivo serve un’inversione di rotta. Non bastano evidentemente le alchimie tattiche per sopperire alle ristrettezze della rosa. Questa estate la Juve ha speso tanto, anche se le prestazioni per il momento non sembrano premiare la campagna acquisti. Felipe Melo fatica ad ingranare, Diego gioca a mezzo servizio e Caceres viene spesso relegato in panchina come del resto accadeva a Barcellona.



Si salva Cannavaro per la personalità che mette sul campo. In generale tutta la squadra lamenta una condizione fisica non all’altezza e da questo punto di vista l’allenatore e i suoi più stretti collaboratori hanno delle forti responsabilità. La compagine bianconera è un ibrido: non può puntare sul palleggio perché non bastano tre giocatori (Camoranesi, Diego e Melo) e allo stesso tempo non riesce a sfruttare la forza fisica data la non perfetta forma di alcuni interpreti. Il match infrasettimanale con la Samp rappresenta un vero banco di prova al cospetto di un team che vola sulle ali dell’entusiasmo.



E’ importante, inoltre, non perdere terreno nei confronti degli uomini di Mourinho: la Champions, infatti, soprattutto nel periodo febbraio-marzo può stravolgere l’andamento del campionato. Ciro Ferrara deve fare, però, attenzione alle possibili pressioni che possono venire dall’esterno. Da questo punto di vista, ma senza fare inutili paragoni, non sorprende più il rendimento di un altro tecnico, che molti tifosi avrebbero voluto sulla panchina bianconera: Antonio Conte. Conte, grazie anche all’esperienza maturata sul campo di Arezzo e Bari, ha rivitalizzato la compagine orobica e le ha dato un’impronta di gioco. Adesso tocca a Ferrara dimostrare di essere pronto per vincere con la Juve. Dopo il rodaggio iniziale sta arrivando tra campionato e coppa un primo snodo cruciale.



(Luciano Zanardini)