Andrea Mandorlini è stato uno dei pilastri dell’Inter dei record di Trapattoni con cui ha vinto lo scudetto nel 1989 e la Coppa Uefa nel 1991. In nerazzurro dal 1984 al 1991, Mandorlini ha appeso le scarpe al chiodo nel 1993 ed ora è allenatore. Molti giocatori di quell’Inter siedono oggi in panchina, da Jurgen Klinsmann a Lothar Matthaus, a Ramon Diaz a Beppe Baresi fino a Walter Zenga che proprio giovedì affronterà con il suo Palermo l’Inter di Mourinho. Che sia tutto merito del vecchio Trap?
Mandorlini giovedì c’è Inter – Palermo, il ritorno di Zenga a San Siro…
Zenga sta dimostrando di essere un grande allenatore. Ha fatto esperienza in tante parti d’Europa e del mondo. Poi c’è stata la panchina con il Catania. Ora si sta confermando anche a Palermo. Vedo la sua carriera in costante ascesa.
Lo vedrebbe un giorno sulla panchina dell’Inter?
Lui sta facendo bene e niente è impossibile…
Molti giocatori dell’Inter dei record hanno scelto il mestiere d’allenatore…
Si è vero. Oltre a Walter e a me ci sono Ramon Diaz, Lothar Mathaus che proprio da poco è andato in Argentina a allenare una squadra di serie A. C’è Jurgen Kilinsmann che ha allenato la nazionale della Germania portandola in semifinale ai recenti Mondiali. C’è Beppe Baresi che fa il secondo di Mourinho. Un bel gruppo certamente…
Come se lo spiega?
Penso che Trapattoni sia stato un maestro in questo senso. Ci ha insegnato la mentalità, la concezione che un allenatore deve avere. Un vero insegnante di tecnica calcistica e di vita.
Ci può raccontare qualche aneddoto?
Mi ricordo di un Inter – Fiorentina di coppa Italia quando perdemmo per 4-3 prima della cavalcata da record. Il Trap prese in disparte i 5 giocatori che avevano più esperienza. Facemmo quadrato e gli giurammo fedelta. E poi sapete tutti come è andata a finire.
A lei cosa diceva?
Che io potevo diventare un grande allenatore, che avrei compreso un giorno quali erano i segreti di questo mestiere. Zenga però non sembrava proprio nato per fare l’allenatore… Mi ha molto stupito. E’ molto cresciuto ed ha imparato in questi anni il mestiere di tecnico. Si sta dimostrando eccezionale.
Dà più soddisfazione giocare o allenare?
Sono due cose diverse. Da allenatore hai più responsabilità, ma anche più soddisfazioni. Io mi sto divertendo proprio a fare questo mestiere.
Obiettivi e sogni?
Quello di continuare a allenare. Certo il sogno di tutti i giocatori dell’Inter dei record sarebbe di tornare sulla panchina neroazzurra, questa volta da tecnico. Mi sembra una cosa normale…
Chi sono i colleghi che apprezza maggiormente?
Sarò controcorrente ma mi piacciono sia Lippi che Mourinho
All’estero non andrebbe ad allenare?
Certamente in Francia, Spagna o Inghilterra.
Il Trap invece è in Irlanda dove si giocherà le chances di qualificazione mondiale con la Francia…
Un incontro difficile, perché la Francia è sicuramente superiore. Ma nel calcio può succedere di tutto e da Trapattoni è lecito aspettarsi ogni cosa.
(Franco Vittadini)