Doha, in Qatar, è teatro di una delle imprese destinate a rimanere nella storia del tennis. Va in scena lo scontro tra Caroline Wozniacki e Vera Zvonareva. Le giocatrici sono in parità, un set a testa. Facile la vittoria del primo per la Wozniacki (6-0), combattutissimo il secondo che finisce 7-6 per la Zvonareva.

Poi – all’improvviso – quello che non ti aspetti. Sul 5-4 la Wozniacki comincia a non farcela. Un colpo a rete sul 30 pari e un lampo di dolore.



Le gambe si irrigidiscono, i muscoli si sfibrano e lei crolla a terra tra le lacrime e il dolore per un attacco di crampi che fa temere il peggio, tanto che l’allenatore corre in suo soccorso.

Ma la Wozniacki manda indietro il dolore e si rialza, torna in battuta e serve di nuovo la palla del possibile 40-30.

Lo scambio è prolungato e la Wozniacki cede il punto. Ma le gambe tremano, anche se lei non molla. Arriva il 40 pari. La Zvonareva non riesce a imporre il suo gioco e non cambia direzione degli scambi. Arriva così, incredibilmente il vantaggio interno.



 

La Wozniacki stringe i denti e continua: ogni colpo è una conquista e ogni gemito è una reazione al dolore ai muscoli delle gambe visibilmente rigide. Ma anche la Zvonareva ha speso molto nel match e diventa imprecisa. Arriva così il vantaggio interno. E dopo uno scambio intensissimo arriva la vittoria, tra le lacrime. Una bellissima pagina di tennis, questa, che merita di essere ricordata.

 

 

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